Andiamo a scoprire l’universo oscuro dei Grim Monolith, giovane band nostrana emergente sulla scena underground, con già due album autoprodotti all’attivo, l’esordio omonimo del 2007 ed il recente “Mooncrowned” uscito nel 2008. Senza ulteriore indugio concediamo a loro la parola.
Volete brevemente raccontarmi la storia del gruppo? Come sono nati i Grim Monolith e con quali propositi? Quale concept si nasconde dietro al vostro progetto?
I Grim Monolith si sono formati nel 2003, la line up era composta inizialmente da quattro elementi. Le prime cose che componemmo allora erano più sul black/thrash ma con la dipartita di due elementi e la riduzione della line up a tre persone decidemmo di spostarci su lidi totalmente black metal. Non avevamo e non abbiamo nessun proposito specifico, suoniamo principalmente perché siamo dei grandi appassionati di black metal e ci andava di comporre e dare una forma concreta alle idee che ci ronzavano in testa. Per quanto riguarda il concept che sta dietro ai Grim Monolith posso dirti che non c’è un preciso argomento/messaggio se non una sorta di costante alone di alienazione, spleen e romanticismo dovuto forse allo schifo che ci circonda ai giorni d’oggi. Non è comunque da intendere come spirito di rassegnazione, anzi… funge da molla, da scintilla per esorcizzare il mal di vivere, ho una visione positiva e vitalistica del black metal.
Personalmente ritengo che il vostro primo album sia molto più vicino alle sonorità di gruppi come primi Darkthrone e Gorgoroth, mentre il secondo, per il maggior peso della componente melodica, possa essere accostato a gruppi come Horna, Sargeist o Calvarium. Siete d’accordo? Quali altri gruppi citereste tra le vostre principali influenze?
Sono d’accordo al 100%. Non è stata una scelta programmata, sarà forse “colpa” dei riff che ci sono usciti o per alcune scelte fatte in fase di mixaggio. Personalmente credo che attualmente la Finlandia a livello di ispirazione sia la nazione migliore in campo black metal, l’ultimo Horna per esempio è davvero sbalorditivo come anche l’ultimo Alghazanth, ma qui siamo già su lidi diversi. Come nostre principali influenze citerei Bathory, Darkthrone, Isengard, i primi tre Immortal, vecchi Gorgoroth, i primi tre dischi degli Ulver, vecchi Satyricon, “Svartalvheim” degli Ancient, Burzum, i primi tre degli Enslaved, Wanderer, vecchi Dimmu Borgir, “First Spell” dei Gehenna, qualcosa dei Kampfar etc… ma prima di tutto questo sono cresciuto col vecchio thrash: Sodom, Slayer, Sarcofago etc…
Mi pare che siate molto “affezionati” sia al sound che all’attitudine del black metal classico delle origini. Cosa pensate del black metal oggi e delle molte correnti che lo percorrono?
Senza dubbio, siamo molto legati al feeling, alle atmosfere e alla magia del vecchio black metal. Per quanto riguarda il black metal di oggi non saprei dirti con certezza, dei grandi del passato gli unici dei quali seguo ancora le imprese con interesse sono i Darkthrone, che adoro con ottusa devozione. Il genere ormai si è diramato in molte correnti differenti ma nessuna di esse mi interessa molto se devo essere sincero. Per fare un esempio non amo particolarmente il filone depressive o roba tipo ultimi Dødheimsgard, per non parlare del black metal stile ultimi Deathspell Omega o ultimi Abigor… le dissonanze e questi vortici musicali malati e caotici non fanno per me. Hai sicuramente notato la sfilza di “ultimi” recitati in queste battute, beh forse sta proprio qui il punto a conti fatti: musicalmente sono un dinosauro eheh. Parlando di gruppi nuovi mi ha colpito molto il lavoro svolto da Sorgsvart.
Qual è la situazione del metal e del metal estremo in particolare nella vostra regione, la Sicilia? Esiste una “scena”? Ci sono gruppi o realtà che ritenete di valore?
In Sicilia la scena c’è, purtroppo mancano i locali/punti d’incontro adatti e la giusta mentalità per costruire qualcosa di concreto, il discorso da fare in questo caso sarebbe lunghissimo. I miei gruppi siciliani preferiti sono Schizo e Incinerator in primis. Amo alla follia “Addisiu”, primo full lenght degli Inchiuvatu ed in generale c’è da dire che nell’underground i gruppi validi ci sono e non solo in ambito black metal, mi piace molto il primo full lenght dei Throne Of Molok, gli Haemophagus, c’è tanta altra roba, se spulciate un po’ in giro troverete sicuramente qualcosa di vostro gradimento.
Non avete inserito i testi dei vostri pezzi nei booklet degli album. Si tratta di una scelta precisa? Di cosa parlano le vostre liriche? Ci sono particolari differenze a livello lirico tra i vostri due lavori?
Non si tratta di una scelta precisa e forse nella versione non promozionale di “Mooncrowned” una parte di essi saranno inclusi. I nostri testi all’inizio erano incentrati principalmente sulla natura, il suo misticismo e le infinite suggestioni che provoca. Alcuni pezzi contenevano anche brevi storie incentrate su dei posti che circondano Messina ai quali sono molto legato. In seguito su “Mooncrowned” ci siamo mossi verso argomenti più filosofici ed intimisti e spesso ho preso spunto da esperienze e sentimenti personali, il tutto velato da metafore e personificazioni. La differenza principale a livello lirico tra i nostri due dischi sta nel fatto che i testi di “Mooncrowned” sono decisamente più maturi, com’è normale che sia.
Mi piacerebbe conoscere la vostra opinione sulla religione in generale e su quella cattolica in particolare…
Pur non trattando di religione nei nostri testi abbiamo una visione estremamente negativa di essa, in particolare delle religioni organizzate. Ognuno deve essere libero di abbracciare una propria “religione” o visione della vita e di quello che le sta attorno, le favole delle religioni organizzate soffocano l’individuo, lo rendono un automa comandato dalla chiesa e dai suoi ideali retrogradi ed anacronistici. Cosa dire sulla religione cattolica… la mentalità della maggior parte della popolazione italiana è degenerata e terribilmente corrosa proprio per via della secolarizzazione dei “principi” cattolici che intrappolano la personalità e la volontà di innumerevoli persone, inconsciamente guidate da inquietanti pregiudizi e false etiche.
Avete mai suonato dal vivo? Cosa ne pensate in generale della dimensione live del black metal?
Sì, abbiamo fatto un paio di concerti dal vivo. Secondo me il black metal non è un genere musicale molto adatto per fare dei live shows, il rischio principale è perdere le atmosfere riuscite ad evocare su disco, vuoi per la scarsa acustica del locale, per l’inadeguatezza dell’impianto, per l’incompetenza del “fonico” di turno o per la mancanza della giusta atmosfera nel posto stesso.
Cosa dobbiamo aspettarci dai Grim Monolith per l’immediato futuro?
Per adesso abbiamo spedito un po’ in giro il promo di “Mooncrowned”, sarebbe buono trovare qualcuno disposto a stamparne delle copie e distribuirle un po’ in giro, in caso contrario stamperemo un tot di copie a spese nostre. Per l’immediato futuro non c’è di nulla di pianificato, la cosa sicura è che già abbiamo un discreto numero di riffs e testi pronti per l’uso, il 2009 sarà dedicato alla stesura di pezzi nuovi e poi si vedrà…
L’intervista termina qui. Come di consueto, lascio a voi la possibilità di concludere come meglio credete…
Grazie mille Kremathor per il tempo e lo spazio concessoci.