Ketzer, interessante combo thrash/black tedesco, al terzo album sulla lunga distanza con questo “Starless”. L’eretico (questo il significato del monicker) quintetto, a dispetto dell’ancor giovane età, ha dalla sua un’esperienza ben percepibile, che ha permesso di rifinire e personalizzare una proposta sonora in primis abbastanza convenzionale (Nifelheim, Aura Noir, Deströyer 666), ma ora decisamente più particolare, nel suo gustoso mix di ritmi sincopati e fraseggi tipici del thrash ed atmosfere oscure ed evocative, di chiara matrice black. Il risultato, brillantemente sostenuto, in sede di songwriting, sopratutto dall’invidiabile dinamismo chitarristico di David Gruber e Sinner, è di sicuro impatto e non banale mordente, come esemplificato dalla title-track e “Count To Ten”, per quanto riguarda il frangente più immediato, e l’accoppiata “White Eyes”, “Shaman’s Dance”, fulcro evocativo e cinematico dell’album, la cui componente narrativa è certo una delle predominanti dell’impasto sonoro, interpretata con piglio deciso ma mai troppo estremo dal microfono di Gerrit Schwarz. Pur non inventando nulla di originale, sia nella forma che nel contenuto, i Ketzer riescono comunque a svolgere un ottimo lavoro, risultando freschi e godibili, come un ottimo film horror con qualche anno sulle spalle, ma ancora assolutamente in grado di evocare le debite sensazioni di mistero e inquietudine, le stesse che tanta parte da sempre hanno nell’universo metal e rock.
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