Mort – Godless Dominion

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“I’ll be a storm in heaven, i’ll be a massacre on earth, i’ll be the fire that burns in hell”, questi i minacciosi propositi che campeggiano all’interno del booklet del debut di questa interessante one man band tedesca, dietro la quale si cela Kvaltar. Il nostro eroe, che tra l’altro è attivo anche nel progetto viking Thore, si occupa interamente delle voci e di tutte le parti strumentali, ad eccezione della batteria, suonata dall’ex-Ungod Condemptor. Dopo due demo, rispettivamente usciti nel 2002 e nel 2003 (“Frankonian Grimness” e “Frankonian Wrath”), nella mezz’ora scarsa di questo full lenght possiamo gustarci un buon black metal di stampo squisitamente norvegese, graziato anche da alcune trovate, specie in sede di produzione, particolarmente azzeccate. È assai probabile che Kvaltar sia cresciuto a pane e Immortal (soprattutto quelli sulfurei del debut, ma anche quelli distruttivi e velocissimi dell’accoppiata “Pure Holocaust” – “Battle In The North”), tanto è evidente l’adorazione del Nostro nei confronti di questo fondamentale act, che viene costantemente preso come punto di riferimento compositivo per tutta la durata dell’album. Non ci troviamo però di fronte all’ennesimo clone in quanto i Mort, come già fatto, con ben altri risultati, dagli Tsjuder, fanno propria l’eredità dei maestri norvegesi e riescono ad impreziosire le songs con dei buoni riffs di vecchia scuola thrash black (Venom, Bathory e Celtic Frost sono stati sicure fonti di ispirazione) e la registrazione dona al tutto un gusto tipicamente ottantiano e un flavour retrò che di certo non guasta. In un panorama estremo dove le uniche alternative sembrano essere o le super produzioni ultra boombastic o le registrazioni artigianali a livello di demo suonato in cantina, spicca per originalità ed efficacia la scelta di un sound gracchiante e sporco senza dubbio, ma che al tempo stesso permette di distinguere voce e strumenti (tra cui, incredibile ma vero, anche il basso). I pezzi sono tutti piuttosto robusti e d’impatto e la rabbia e la ferocia sono le sensazioni dominanti durante l’ascolto del cd, ma non mancano i momenti più cadenzati in cui predomina un’atmosfera malsana e morbosa. In definitiva un buon disco (nulla di trascendentale, ovvio, ma apprezzabile) che ci permette di conoscere una valida realtà del panorama underground europeo.

REVIEW OVERVIEW
Voto
70 %
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mort-godless-dominionTRACKLIST <br> 1. Prolog; 2. Godless Dominion; 3. Stormride; 4. Morbid Realms; 5. Reign In Hate; 6. Rise, My Inner Demon; 7. Frankonian Wrath; 8. An Unsilent Storm; 9. While Heaven Burns; 10. Land Of Frozen Tears (Ungod cover) <br> DURATA: 29 min. <br> ETICHETTA: Pestilence Records <br> ANNO: 2004