Chi sono gli Psychonaut 4? Bene, uno psiconauta è un essere umano che esplora profondamente la propria psiche, tipicamente attraverso l’aiuto di sostanze psicotrope e/o psico-attive, così come ampiamente descritto in antropologia e psicologia clinica, per raggiungere stati di coscienza “altri”. Il numero “4” si riferisce invece al numero di plateau della dipendenza da destrometorfano. Premessa etimologica per introdurre questa particolare band georgiana, attiva nel solco che collega black e depressive rock. Come gli affezionati del genere potranno facilmente intuire all’ascolto di questo “Dipsomania”, i riferimenti dei nostri sono i vari Lifelover e Silencer, grazie in primis all’istrionica performance vocale di Graf von Baphomet. Disco per forza di cose parossistico e sopra le righe, dedicato all’attrazione accessuale, violenta, improvvisa per gli alcoolici, a cui il titolo fa riferimento; c’è parecchio di buono in questa dozzina di tracce, per chi è ben disposto verso tali attitudini e tematiche. Al netto dei gusti personali rimane però una buona performance strumentale (“Personal Forest”, “Pain Dealer”), opportunamente supportata in fase di produzione, a testimoniare, ancora una volta, come anche gli artisti più sregolati e istrionici sulla carta, facciano in realtà leva su solide basi tecniche e progettuali (“How Much for the Hope?”). I georgiani Psychonaut 4 ci regalano quindi un valido seguito al debutto del 2012 “Have A Nice Trip”, per tutti i depressive-black junkie che si rispettino.
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