Nuova colata di vomito purulento e molesto in casa Dunkelheit Produktionen: questa volta si tratta di Abatuar, one man band proveniente da Panama, autrice di due demo (“Vejación De La Bestia” e “Fosa Común” appunto), raccolti in questa indigesta compilation. Come si può intuire dai titoli dei pezzi, chilometrici e deliranti, questo progetto sembra volersi discostare dalle consuete tematiche satanico-blasfeme ed affrontare argomenti solitamente più affini al brutal death che al black (ma comunque sempre piacevoli e ameni: contagi, pandemie, veleni, gas tossici e simili). Ed anche musicalmente siamo di fronte ad un malsano ibrido death/grind/black: immaginate una sorta di ideale punto di incontro tra Sarcofago, primi Sepultura, primi Carcass e vecchi Napalm Death; aggiungete un approccio incredibilmente naif ed una resa sonora che più artigianale non si può; centrifugate il tutto con “sangre, saliva, vómito, heces y orina” ed ecco il sound di Abatuar. Insomma metal estremo proletario e casereccio, che non bada troppo alle differenze di genere e mescola tutto in un minestrone cacofonico e ribollente, come avveniva negli anni ottanta e come avviene ancora di sovente in centro e sudamerica. Non c’è molto altro da aggiungere: se vi piace la roba marcia, cafona e ignorante lo potrete ascoltare; se invece siete dei raffinati con la puzza sotto al naso non lo ascolterete. In questo ultimo caso però vi attende una “muerte infecciosa por necrovirus membranoso prehistórico oculto en los glaciares de Beringia”.
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