Benvenuti all’alba del Nuovo Olocausto. Sicuramente di difficile catalogazione quest’album della macchina da guerra (e non si tratta di un eufemismo) svedese MZ 412, ovvero la band (se così si può definire) più terrificante, fredda, maligna e distaccata dell’intera scena musicale odierna. Attiva sotto il nome di Malfeitor con i suoi demo praticamente introvabili, gli MZ 412 iniziano a tormentare le nostre vite con “In Nomine Dei Nostri Satanas Luciferi Excelsi” che potrebbe essere considerato come l’unico VERO album di “musica” satanica attualmente in circolazione con le sue sonorità tipicamente Ritual/Esoterik , ridicolizzando anche i gruppi black metal più blasonati, preoccupati soltanto di apparire adoratori del demonio, con relativi feticismi morbosi verso croci rovesciate e pentacoli. A questo segue la furia cieca e intollerante di “Burning The Temple Of God”, ovvero uno sfacciato affronto al mondo ecclesiastico e a tutti i suoi inutili servi. Ma è con questo “Nordik Battle Signs” che i nostri dimostrano realmente, e con classe, le loro intenzioni: radere al suolo l’intera umanità. Forse potrebbe sembrare ridicolo definire un cd “pericoloso”, ma questa opera lo è davvero. Come dicevo prima, circa 50 minuti di cupo e agghiacciante industrial noise, farcito di interessantissimi sprazzi dark ambient, impreziosito anche dall’azzeccatissimo utilizzo delle vocals più disparate (colpiscono particolarmente le strazianti urla di dolore che pervadono l’ascolto), mentre l’uso delle percussioni (sicuramente più presenti rispetto ai precedenti lavori) ci proietta in un mondo che assume la forma di un infinito campo di battaglia. Ma in questo scontro senza pietà sono proprio gli MZ 412 gli unici vincitori. Nei 9 capitoli che compongono quest’opera gli uomini cadono come mosche, uno alla volta, e Nordvargr e soci paiono essere soddisfatti e divertiti nell’osservare comodamente la disfatta dell’umanità. A prova di quello che sto scrivendo, basta dare un ascolto a “Satan Jugend II – Global Konquering”, il capolavoro del disco, con le frequenze più violente che le mie orecchie abbiano mai potuto percepire. Insomma ,la perfetta colonna sonora per l’ Apocalisse. E’ il terrore a farla da padrone qui, lo si sente avanzare nell’ombra, strisciante, inesorabile e inevitabile; e lentamente la paura pervade le nostre menti, ormai inermi e prive di ogni difesa. Non vi è nulla da fare, resistere è inutile, bisogna solo attendere il colpo di grazia. In conclusione definire questo “Nordik Battle Signs” come black metal è un grandissimo errore, sia dal lato prettamente musicale, dato che di metal non vi è assolutamente la minima traccia, che da quello più intimista ed emotivo, dato che ci troviamo al cospetto di un lavoro che incarna alla perfezione il concetto di odio più puro ed incontaminato, senza bisogno di particolari proclami e/o faccioni dipinti. Se vi sentite pronti a rischiare avvicinatevi pure a questa dimensione, ma ricordatevi che dopo aver varcato la soglia non si torna più indietro. Der Kampf Geht Weiter!
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