“Slaughtersun (Crown Of The Triarchy)” è il secondo album per gli svedesi Dawn, band che, seppure non abbia prodotto più nulla di nuovo dal lontano 1998, anno di uscita di quest’opera, risulta ancora formalmente attiva. I nostri hanno saputo dar vita ad un vero masterpiece che costituisce la sintesi perfetta delle più rappresentative correnti del sound made in Sweden. Unite la violenza iconoclasta dei Marduk di “Heaven Shall Burn…”, le sofferte e sinistre melodie dei primi Dissection, la malvagia epicità dei Naglfar dei tempi migliori e la plumbea cupezza dei Sacramentum di “Far Away From The Sun” ed avrete un’idea di ciò che potrete trovare in quest’album superbo. Le chitarre gemelle della coppia Frederik Söderberg – Andreas Fullmestad tessono trame melodiche complesse e suggestive ma al tempo stesso capaci di stamparsi in modo indelebile nella memoria dell’ascoltatore, come avviene per l’opener “The Knell And The World”, la successiva “Falcula” e la conclusiva “Malediction Murder”, probabilmente le tre migliori song mai partorite dalla band in questione. Il riffing è potente, preciso e chirurgico, letale come lama di coltello, e non manca di un tocco neoclassico che lo impreziosisce, rendendo evidente la sua derivazione dall’heavy metal degli anni ottanta. Il cantato di Henke Forss è aggressivo e tagliente ed è supportato da una sezione ritmica micidiale per impatto e forza d’urto, ma è il songwriting nel suo complesso ad essere eccelso, rivelando molteplici sfumature ed influenze, risultando nel contempo disperato e malinconico ma anche avvolgente e caldo come le fiamme dell’inferno. In quest’opera i Dawn esprimono al massimo le proprie potenzialità sfornando un’autentica pietra miliare che ogni amante del black metal dovrebbe conoscere ed amare. Non possedere questo disco sarebbe un vero delitto.
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