Quarto full length per i Barbatos, side project di Yasuyuki Suzuki, leader degli Abigail, storica formazione di metal estremo del Sol Levante, e quarto assalto a base di Satana, sesso, ultraviolenza e ignorantissimo thrash black metal sulla scia di Venom, Bathory, At War e Carnivore. Il riffing è quanto di più semplice si possa immaginare: due o tre accordi per canzone, marci e grezzi in stile Sodom, Motorhead o Impaled Nazarene (il titolo dell’album è identico a quello di un noto pezzo di questi ultimi, e non credo sia un caso), che si innestano su ritmiche veloci di matrice punk, con un cantato sporco e stonato ed una produzione satura tipicamente old school. Nulla che gruppi come Aura Noir, Bewitched o Nattefrost non abbiano già fatto, e forse anche con risultati più convincenti, ma comunque un disco onesto, che trasuda devozione e attitudine e si lascia ascoltare con piacere, grazie anche al breve minutaggio dei brani, schegge impazzite di pura maleducazione sonora. Menzione d’onore per la copertina…
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