A conferma della validità dell’ormai consolidata scena francese, esce via Northern Silence questo ep d’esordio del trio Amesoeurs, nel quale militano membri degli ottimi Peste Noire, Alcest e Mortifera. Soprattutto a questi ultimi tenderei ad associare la proposta musicale di questo “Ruines Humaines”, anche se solo parzialmente, dato che qui i toni si fanno decisamente più pacati. Quello che ci troviamo di fronte non è dunque un vero e proprio album di depressive black metal, visto che molte soluzioni ricordano più da vicino i Katatonia di “Discouraged Ones” e le ultime fatiche dei nostrani Forgotten Tomb, piuttosto che artisti come Abyssic Hate o Shining, quindi sarebbe meglio parlare di una sorta di depressive dark metal. Ma etichette a parte questo lavoro, seppur di durata piuttosto limitata, lascia intravedere un estro compositivo davvero pregevole, dove parti più violente si fondono alla perfezione con stacchi acustici, soluzioni ambient, e frangenti più decisamente doom oriented senza che il tutto risulti sfilacciato o troppo incoerente. Nessun polpettone senza capo né coda dunque, ma un malinconico e rassegnato viaggio nei lati peggiori del mondo moderno, negli spazi in cui ognuno di noi deve sapersi confrontare, nei sogni e nelle illusioni che possono renderci vivi o ucciderci. Ma mentre i primi due brani si ritrovano a percorrere gli schemi musicali sopra descritti, la vera svolta si ha con la bellissima e conclusiva “Faiblesse Des Sens”, che sembra essere quello che nemmeno i migliori Opeth acustici sono mai riusciti ad ottenere, ovvero una commovente composizione dal vago sapore dark, accompagnata da una soave voce femminile che pian piano finisce per divenire un urlo disperato contro la stessa esistenza. E’ chiaro che i blacksters più intransigenti non potranno accogliere a gran voce questo lavoro, essendo parecchio distante dai classici canoni del genere, ma tutti coloro che non si ritengono fossilizzati soltanto su quella determinata realtà musicale, dovrebbero cercare di procurarsi questo piccolo gioiello di arte nera che racconta senza troppa poesia tutto lo schifo che ci circonda.
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