Con un caprone che troneggia in copertina, “Carnage” è la seconda prova sulla lunga distanza – in edizione cd limitata a 500 copie – per Evil Conqueror, one man band ungherese che aveva esordito lo scorso anno con il debutto “Nuclear Blasphemy” e che con questo nuovo lavoro persevera lungo la strada dell’ignoranza e del marciume, proponendoci poco più di mezz’ora di (in)sano black/thrash d’annata. E la recensione potrebbe davvero finire qui dal momento che non vi è molto da aggiungere: tutti i più ferrei luoghi comuni (lirici e compositivi) di un genere per sua natura ultraortodosso, immutabile ed impermeabile a qualsiasi cambiamento vengono scrupolosamente rispettati, per la gioia dei die-hard fans più affezionati a queste sonorità (tra cui il sottoscritto). L’approccio è violento ed arrogante, sulla falsariga di gruppi come Aura Noir, Horned Almighty e Bewitched, senza dimenticare i padri putativi Motorhead, omaggiati in modo evidente con la conclusiva “Rotten Roll”, brano più rock’n’roll oriented del lotto. Per il resto si oscilla tra momenti più neri e gelidi (“Feast Of The Pestilence”, “Black Blood Perversity”) ed il classico rifferama thrash di scuola ottantiana, sottolineato da una sezione ritmica lineare e martellante e da una produzione grezza quanto basta. Sicuramente scontato ma maledettamente old school, questo disco difficilmente resterà negli annali ma potrebbe essere l’ideale per un’intensa sessione di headbanging.
Sign in
Welcome! Log into your account
Forgot your password? Get help
Password recovery
Recover your password
A password will be e-mailed to you.