Full length di debutto per questo solo project proveniente dalla Grecia, dietro il quale si nasconde il factotum Wrath, coadiuvato da due session a basso e batteria. “Fucking Your Creation” è un’opera prima affascinante e ricca di spunti, che riesce a risultare fresca e personale pur senza discostarsi troppo dai classici stilemi del true black metal norvegese e dal tipico sound della prima metà degli anni novanta. I pezzi sono tutti molto lunghi ma si fondano su pochi riff, veloci ed ispirati, ripetuti diverse volte fino a creare un’atmosfera alienante e ossessiva, un muro sonoro oscuro e impenetrabile sul quale Wrath può imbastire le sue trame vocali di morte, particolarmente sofferte e lancinanti, di impostazione quasi burzumiana, e vomitare tutto il suo odio nei confronti della razza umana. Dal punto di vista prettamente musicale i Dodsferd inglobano nella propria proposta diverse influenze che vanno dal black n’ roll degli ultimi Carpathian Forest (il riff iniziale dell’opener “…And Disease Was Spread In A Matter Of Seconds” è marcissimo e sembra uscito da un disco degli Horned Almighty tanto è motorheadiano), al Nargaroth più ignorante e violento di “Black Metal Ist Krieg”, fino a sfiorare in alcuni passaggi più riflessivi e malinconici sonorità vicine ai Leviathan americani. I pezzi sono decisamente compatti e monolitici, sorretti da una produzione sporca e ruvida senza risultare incomprensibile. Episodio a parte la conclusiva “Wrath”, tutta giocata su un mesto arpeggio di chitarra e sulla voce sussurrata del nostro che recita la propria litania infernale. In definitiva un lavoro maturo e di ottima caratura, che testimonia il buon stato di forma della scena ellenica, storicamente una delle più valide nel panorama europeo, e che non mancherà di attirare l’attenzione dei sostenitori del black più putrido e senza compromessi.
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