Passano gli anni ma in casa Sunn O))) sembra che il tempo si sia inesorabilmente fermato. Forte di una carriera pluriennale la band di Steven O’Malley ha sempre donato la giusta dose di alienazione e terrore ad ogni album e questo “Black One” non fa eccezione. Rispetto al precedente “White2” le coordinate stilistiche non sembrano aver subito particolari modifiche, anche se in questo disco sono decisamente maggiori le parti “cantate”, grazie anche alla presenza di due ospiti d’eccezione della scena black metal statunitense, ovvero Malefic (Xasthur) e Wrest (Leviathan) che con le loro vocals dilanianti donano molto a questo lavoro. Dopo la breve introduzione “Sin Nanna”, la band inizia a fare sul serio con la disturbante “It Took The Night To Believe”, un magistrale esempio di ciò che il drone dovrebbe essere, un incedere crudo, ossessivo e terribilmente sincero nella sua malvagità. Decisamente interessante anche la cover degli Immortal “Cursed Realm (Of The Winterdemons)”, seppur sia presentata in Sunn O))) style al 100%, risulta una pesante cacofonia di morte, totalmente irriconoscibile rispetto all’originale, che va premiata per il coraggio. Passano i minuti e l’ascolto si fa sempre più pesante e difficile, e le successive “Orthodox Caveman”, “CandleGoat”, ma soprattutto “Cry For The Weeper” si rivelano dei mattoni davvero ostici da digerire. Ma come spesso il gruppo ci ha abituato, il meglio viene proposto alla fine, infatti “Bàthory Erzsébeth”, brano dedicato alla famosa Contessa, si dimostra essere il migliore dell’intero lotto, grazie ad un azzeccato e intelligente dosaggio di parti più atmosferiche con frangenti più violenti e rumorosi, talmente riuscito da essere uno dei brani migliori mai composti dai Sunn O))). Tirando le somme questo è un album assolutamente estremo e di difficile comprensione, quindi ragazzini incantati da croci rovesciate, corpsepaint et similia guardate pure altrove. Chi invece vuole concedersi un trip mentale senza sosta con questo “Black One” va sul sicuro. Terrificante.
