“Infamous è nato per cantare inni d’odio contro il genere umano e il mondo moderno, ed è naturale che il rigore climatico influisca sullo stato d’animo del compositore. Trovo quindi alquanto bizzarro che miriadi di gruppi provenienti dal Sud Europa si siano ispirati al gelo polare… di fatto inesistente… in perfetto stile scandinavo. Per me è stato più semplice e sincero cercare l’estremismo climatico dalla parte opposta ovvero nelle torride estati! Serve inoltre a rimarcare con fierezza la provenienza geografica e credo inoltre che la mia musica sia particolarmente adatta a tale definizione!”. Così orgogliosamente dichiarava, in un’intervista apparsa qualche tempo fa sulle nostre pagine virtuali, S.A., mente e motore del progetto Infamous, nome che non potrà risultare sconosciuto ai cultori dell’underground italiano, che torna alla carica con questa terza fatica sulla lunga distanza, pubblicata in edizione limitata a cento copie numerate a mano dalla Eremita Produzioni, a sferzare nuovamente le orecchie degli ascoltatori con una quarantina di minuti di torrid black metal, per usare appunto la definizione che lo stesso S.A. ha sempre dato della sua musica. “Tempesta” rappresenta l’ennesima conferma delle capacità compositive del nostro, impegnato a percorrere i sentieri tracciati da gruppi di culto come Leviathan, Judas Iscariot, Sargeist, Horna, Evil e Satanic Warmaster, per dare corpo attraverso le note ad emozioni contrastanti ma da sempre conviventi: la rabbia iconoclasta e la cupa malinconia sono le due facce della stessa medaglia ed in questo disco ne troviamo personale ed universale espressione. Ancora dalla citata intervista: “Infamous è il manifesto di tutti i rancori, l’urlo disperato e le maledizioni che avrei voluto scagliare contro il mondo intero, ma anche la voce di tutte le nostalgie, il rifugio nei lunghi silenzi e nelle inviolabili solitudini. Infamous dà voce a questo scontro emotivo, l’odio misantropico distruttivo e la contemplazione della natura, della sua bellezza-purezza.”. Questa dualità concettuale si incarna nell’alternanza tra episodi diretti e violenti (“Verso Il Tramonto”) e momenti più intimisti e riflessivi (“Sangue E Suolo”). Stilisticamente non ci si allontana dai lavori del passato, salvo che per qualche mai sopito e più evidente rigurgito punkeggiante (“Tempesta II”): tutti i brani sono marchiati a fuoco da un sound ruvido e grezzo ma sempre sorretti da sinistre ed insinuanti melodie, che di fatto ne costituiscono la struttura portante. Dal punto di vista lirico invece si assiste alla maggiore esplicitazione di tematiche che in precedenza erano rimaste più sfumate ed i testi evidenziano una certa tensione superomistica, concentrandosi sul contrasto insanabile tra individuo e massa, icasticamente raffigurato nell’emblematica immagine di copertina: un faro che si staglia contro le furiose onde del mare in burrasca. Infamous è e resterà legato ad un certo modo di concepire e suonare black metal (senza compromessi e dannatamente raw), per alcuni forse superato ma certamente non privo di fascino se utilizzato, come in questo caso, quale canale privilegiato per esprimere una reale urgenza creativa. Per il sottoscritto non più una sorpresa ma una piacevole e gradita conferma.
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