Demo d’esordio per questo solo project nostrano dietro al quale si cela Bard Manth, già membro di interessanti band della scena napoletana come Mephisto, VTA e Buxen, che si presenta in formato tape e in una confezione decisamente professionale. La proposta dei Manth appare piuttosto particolare e atipica, infatti le vocals sono completamente improvvisate al momento della registrazione e la musica è costituita da samples presi da pezzi di Malvento e Triumphator. Le songs sono brevi inni oscuri carichi di un mood rituale e blasfemo molto ossessivo e claustrofobico, costruite su riff sintetici e ritmiche di drum machine quasi sempre indiavolate. Buono l’uso delle tastiere e del synth, che conferiscono un senso generale di straniamento, tessendo trame dissonanti che si sovrappongono al sampling delle chitarre. Le vocals sono filtrate e impazzite mentre la produzione è ruvida e “industriale” al tempo stesso. Tutto contribuisce a rendere l’idea di una messa nera celebrata nella tenebra di qualche anfratto umido e catacombale. “A Conjuration Compelling Obedience” è un piccolo gioiellino di malsano esoterismo in musica. Peccato soltanto per la durata davvero esigua.
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