Stige – The Wasteland

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Stige è una one man band proveniente dalla Toscana, dietro alla quale si nasconde il mastermind Warrior, già impegnato nel progetto black metal a tematiche estrusche Aisna, prima noto come Februus. Dopo la pubblicazione del demo d’esordio “Where Darkness Prevails” nel 2014, il nostro dà alle stampe questo “The Wasteland”, tramite la giovane e intraprendente etichetta italiana Xenoglossy Productions. Siamo di fronte ad un sincero ed esplicito lavoro di black metal di stampo scandinavo, con una predilezione per la scuola norvegese della prima metà degli anni novanta (Isengard, Gorgoroth, per citare due gruppi): atmosfere sulfuree, qualche sinistra intrusione melodica, una discreta dose di epicità (soprattutto nel primo pezzo che dà il titolo all’ep), odio e cattiveria nella giusta misura, senza tralasciare qualche influenza più marcatamente old school che lega direttamente la musica di questo progetto solista alle radici più profonde e insanguinate del genere d’elezione (Celtic Frost, Hellhammer, Bathory). Ed è proprio il recupero di questa imprescindibile lezione, attraverso trame chitarristiche secche e granitiche, che rende particolarmente appetibili alcuni passaggi di questa breve release, per il resto, a mio giudizio, ancora piuttosto scolastica e poco indipendente rispetto ai modelli di riferimento. Non è un limite assoluto al momento, visto che si tratta soltanto della seconda uscita e che gli spunti di interesse certamente non mancano. Sarà necessario però un maggior sforzo affinché il fiume infernale possa esprimere tutta la sua magmatica ed irruenta forza distruttiva: per ora godiamoci comunque questi due pezzi (ispirati a quanto pare da due lavori del poeta T.S. Eliot) piacevoli per la loro genuina onestà artigianale, proprio come i moltissimi prodotti underground che popolavano la scena nei tanto rimpianti ‘90.