Ordo Tyrannis è l’ennesimo side project di Akhtya Nachttoter aka Michael Ford, eclettico personaggio della scena statunitense che, non contento delle sperimentazioni già realizzate con i suoi Black Funeral, decide di lanciarsi in un progetto tanto interessante quanto bizzarro e malato, vagamente riconducibile agli Abruptum. Coadiuvato dal misterioso Saint ov Gravediggers alla voce, il “buon” Michael riesce a comporre uno degli album più estremi ed ostici che mi sia mai capitato di ascoltare. Sebbene etichettato come “black metal”, non c’è nulla che possa ricondurlo ad esso (almeno per quanto riguarda l’aspetto musicale), infatti questo “Vasa Inquitatis” si muove tra l’industrial più aspro e minimale, il funeral doom più opprimente e il dark ambient. L’atmosfera è meccanica, morbosa, ricca di stratificazioni ostili e sintetizzate; le stesse chitarre sembrano essere state prodotte artificialmente, mentre la registrazione è volutamente distorta e scarna. Anche le ritmiche sono ridotte ai minimi termini, dilatate, lente ed angoscianti, supportate da costanti loop freddi e sintetici. Persino la prestazione vocale del già nominato Saint ov Gravediggers amplifica il senso spettrale e straniante dell’album: liriche e litanie occulte, mai banali e sempre molto ricercate, vengono recitate e interpretate da questo menestrello infernale con un tono decisamente fuori dagli schemi, quasi da dark cabaret, che l’avvicina ad una sorta di Diamanda Galas al maschile, o ancor più vagamente a qualcosa dei Current 93 più apocalittici. I brani scorrono senza nessuna differenza sostanziale, seppur mantenendo alta la tensione nell’attesa di una svolta che però non arriverà mai, ma che avrebbe di certo reso la proposta più varia e “snella”. Nonostante questo tuttavia “Vasa Inquitatis” non lascia l’amaro in bocca, anzi, si lascia apprezzare soprattutto per quanto riguarda il fattore atmosfera e originalità, pur mantenendo alcune pecche come l’eccessiva durata e l’esasperata staticità di alcune soluzioni fin troppo difficili da digerire. Il debutto di Ordo Tyrannis risulta dunque un lavoro interessante, che però consiglio vivamente di ascoltare attentamente prima dell’acquisto. Per intenditori.
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