Toh, chi si rivede… sicuramente molti di voi non avranno dimenticato Jens Rydén, voce storica dei Naglfar, che con il suo cantato sofferto e tagliente rese immortale un album come “Vittra”. Profundi non è nient’altro che il solo project del nostro che, ritiratosi temporaneamente dalle scene per terminare gli studi universitari (non per dedicarsi alle scienze esoteriche… niente truezze a buon mercato per lui…), torna all’attacco con un lavoro fresco ed ispirato, in pieno swedish style, dimostrando di essere non soltanto un singer espressivo come pochi, ma anche un valido compositore e strumentista. La proposta musicale non è poi molto distante da quella dei suoi ex compagni di avventure ed in generale da quella dei gruppi più rappresentativi del panorama svedese, quali Setherial e Dark Funeral, ovvero un black metal violento e velocissimo intriso di sinistre ed infernali melodie. La componente melodica è costantemente in primo piano e veicola un feeling malinconico e plumbeo che mi ha molto ricordato i vecchi lavori di bands come Dawn e Sacramentum. Il guitar riffing riesce ad essere d’impatto ed accattivante anche se piuttosto elaborato e la prestazione vocale è degna di nota (ma non c’erano dubbi in proposito): graffiante, nitida, con un tocco epico che la rende ulteriormente apprezzabile. Anche se l’ugola di Jens sembra non aver risentito del trascorrere del tempo “The Omega Rising” può essere definito un buon disco, forse anche ottimo in proiezione futura, ma certamente non un capolavoro. Le songs sono comunque tutte di qualità, sprigionano una grande energia e sono quasi palpabili l’emozione e la rabbia racchiuse nelle singole note. Il black metal ha bisogno anche di personaggi seri e schivi come Jens Rydén, al quale porgo il mio personale bentornato, nella speranza che possa continuare a regalarci della buona musica nei prossimi anni.
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