Amidst The Withering – The Dying Of The Light

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Gli statunitensi Amidst The Withering avevano pubblicato il full lenght di debutto (“Ars Moriendi”) nel 2005 ed ora, a ben dieci anni di distanza e con una formazione parzialmente rinnovata, decidono di riproporre lo stesso album in una versione rinominata e, per così dire, potenziata dall’innesto di qualche nuova canzone: la reale utilità dell’operazione posta in essere dalla band sfugge alla mia comprensione ma tant’è. Passando al discorso strettamente musicale, si può definire la proposta dei nostri come un black metal sinfonico dalle marcate tinte gotiche, che sinceramente non mi ha convinto più di tanto, pesantemente influenzato com’è dagli ultimi Dimmu Borgir, non certo (al momento attuale) il gruppo più entusiasmante del pianeta. Se volessimo azzardare un altro paragone, si potrebbero chiamare in causa i Graveworm, anch’essi un gruppo fondamentalmente derivativo e poco stimolante. La produzione nitida e piuttosto pompata non contribuisce di certo ad estremizzare ed incattivire la musica dell’ensemble georgiano ma quantomeno evita il naufragio di un disco che ha, almeno a giudizio di chi scrive, nell’eccessiva prolissità un altro difetto e nella cura formale probabilmente l’unico pregio, unitamente a qualche sporadico rallentamento doomeggiante che incupisce l’atmosfera generale. Le canzoni hanno poco mordente, costruite come sono sull’alternanza di parti più aggressive (nel senso lato del termine) e intrusioni tastieristiche che definire prevedibili e scontate sarebbe un gentile eufemismo. Non pare efficace neppure la prova dietro al microfono del singer John Hembree: il suo screaming è infatti monocorde e poco espressivo, mentre le parti in clean vocals sono troppo appiattite nell’imitazione (non riuscita) dei vari Garm e Ics Vortex, che restano dei modelli irraggiungibili. Se trovate interessanti le orchestrazioni un po’ mielose e le melodie patinate ammantate di uno sbiadito alone oscuro che non turberebbe neppure un bambino, allora date pure un ascolto a questo lavoro; diversamente impiegate in altro modo l’ora abbondante che vi sottrarrebbe quest’occupazione. Non ho avuto l’occasione di ascoltarla ma credo che la versione originale dell’opera suonasse meglio; per lo meno non si trattava della fotocopia di centinaia di altre fotocopie, con poca personalità e decisamente fuori tempo massimo.

REVIEW OVERVIEW
Voto
55 %
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amidst-the-withering-the-dying-of-the-lightTRACKLIST <br> 1. A Prelude To Darkness; 2. Auri Sacra Fames; 3. The Clarion Light; 4. The Withering; 5. Aegri Somnia; 6. Autumnal Lament; 7. Infinitus Dolor Amoris; 8. Seraph Enslaved; 9. The Acolyte; 10. Prologue; 11. A Love Benighted; 12. Epilogue (A Defiant Succumbing); 13. The Dying Of The Light <br> DURATA: 63 min. <br> ETICHETTA: Autoprodotto <br> ANNO: 2015