Esordio sulla lunga distanza per gli statunitensi Wraith Of The Ropes, duo formato da E. M. Hearst e Scarecrow Jack Rottinghouse e dedito ad un solido quanto prevedibile black funeral doom metal. I pezzi sono pressoché indistiguibili l’uno dall’altro e scorrono lenti e pachidermici come una lunga e monolitica litania di morte. L’unico elemento di distinzione rispetto alla proposta di gruppi affini come Evoken, Funeral, Until Death Overtakes Me e, sotto altri aspetti, Xasthur è costituito da alcuni inserti noise-industrial, quasi sempre brevi samples posti all’inizio o alla fine dei brani, che non sono certo sufficienti a rendere questa band un unicum nell’ambito di un panorama decisamente saturo come quello depressive-funeral. I tappeti chitarristici sono monocordi e creano quell’atmosfera oppressiva e angosciante tipica di dischi di questo genere, la batteria è quasi assente e la voce è un rantolo cupo e disperato. Insomma, tutto perfettamente come da copione e tutto già sentito. Il che non rappresenta necessariamente un limite se non quando è l’ispirazione ad essere carente, come purtroppo avviene in questo caso in diversi frangenti. L’unica song degna di nota, nella quale i nostri dimostrano di osare qualcosa, è la conclusiva strumentale “Snow Dragon”, costruita su trame di synth e beat elettronici davvero lugubri e oscure. Nel complesso questo “Ada” è un album con pochi acuti, da avere soltanto se siete dei maniaci cultori delle sonorità funeral e simili.
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