Nuovo parto discografico per la creatura The Unchaining, one man band nostrana alla quale non difetta certamente l’urgenza creativa, dal momento che questo “Ithilien” è la quarta fatica sulla lunga distanza nel breve volgere di circa due anni. Se il valido “Ruins At Dusk” ci aveva fatto conoscere un progetto già consapevole delle proprie indubbie doti compositive, questo successore conferma tutti gli spunti interessanti presenti in quel lavoro e prosegue il discorso artistico imbastito in precedenza, spostando leggermente il tiro. In sostanza le coordinate stilistiche restano invariate – siamo anche in questo caso di fronte ad un album di black metal atmosferico e sognante, non scevro da momenti più ruvidi e grezzi – ma in quest’occasione il piglio epico già presente a tratti nel citato predecessore viene messo maggiormente in mostra, di pari passo con la più marcata ispirazione tolkeniana, che innerva il concept e le liriche. E quindi, pur restando ben presente l’influenza burzumiana nel guitarwork, ecco che si fanno strada sempre più evidenti riferimenti ai Summoning ed al loro black metal allo stesso tempo meditativo e magniloquente. Nessun plagio o mera imitazione però: The Unchaining mantiene una certa specificità, che si manifesta nelle strutture semplici e disadorne ed in un approccio riflessivo che fa dell’immersione nella natura incontaminata il suo primo ed insostituibile presupposto. “Ithilien” non rappresenta ancora il definitivo salto di qualità ma, anche grazie all’efficace alternanza tra momenti di intimismo e sprazzi di rabbia, si rivela un ascolto piacevole: l’ideale colonna sonora per una passeggiata notturna in un bosco immerso nella nebbia.
