Dopo una serie di split e una demo giunge anche per i tedeschi Sacrilegious Rite il momento del debutto. Questo duo propone un death/black vecchia maniera, pesantemente influenzato dai primi Bathory, Sodom, Hellhammer; sguardo rivolto agli anni ’80 quindi e non solo per quanto riguarda il songwriting ma anche per la registrazione e lo stile vocale, growl sporcato da un leggero scream. Il cd farà la felicità dei più nostalgici e l’atmosfera che ne risulta è nel complesso buona ma la domanda è: in un mercato inflazionato da decine di uscite ogni giorno che senso ha riproporre una musica del genere? Parliamo della musica allora. La band è tecnicamente ferma ad uno stadio elementare, sufficiente, basta ascoltare il comparto ritmico per farsi un’idea; i pezzi risultano troppo lineari e scontati, alla lunga ci si perde tra le tracce e si rischia di “skippare” da un pezzo all’altro alla ricerca di un riff, un passaggio, un assolo degno di nota. Tra le tracce l’unica che viene fuori è “Sacrilegious Rite”, brutale al punto giusto e con qualche cambio di tempo piuttosto interessante. La bocciatura non è totale perché qualche punto a favore dei nostri è presente: buoni mid-tempos, voce espressiva che rimanda come stile a Peter W. dei Vader, produzione pulita ma non asciutta, attitudine old-style che può suscitare numerose simpatie. I Sacrilegious Rite avrebbero dovuto lavorare maggiormente sui pezzi, forse attendere prima di pubblicare un full lenght che sa molto di demo registrato bene. Rimandati.
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