Dall’underground più profondo e misconosciuto ai più provengono i Mortiturus, trio polacco, di cui questo “Destructive Visions” rappresenta l’ultimo demo fino ad ora prodotto, portato alla luce dalla God Is Dead Records sotto forma di primo full length del gruppo. Prima di venire al discorso prettamente musicale, mi vorrei soffermare sul lato più estetico del lavoro dei nostri; sebbene la copertina non sia certo delle più originali mi ha colpito positivamente il booklet che al tatto quasi pare una fotocopia, facendo traspirare uno spirito underground che al giorno d’oggi da molte realtà viene spesso e purtroppo dimenticato. Ma i Mortiturus non hanno solo questo sapore underground come punto a favore: anche la musica la dice lunga sulla qualità di questa band che si dimostra davvero promettente. I nostri infatti, senza scendere a compromessi, si orientano su un black metal tradizionale, forse leggermente accostabile al cosiddetto movimento religious, ma solamente per alcune atmosfere evocate. I punti di riferimento del gruppo paiono essere i MayheM, quelli veri, quelli di “De Mysteriis Dom Sathanas”, nonostante la presenza di alcuni rallentamenti più oscuri e decadenti, sulla scia di Ondskapt (da qui il riferimento al religious) e dell’immancabile Burzum, omaggiato tra l’altro dalla cover di uno dei suoi brani più conosciuti, eseguita in maniera più che positiva. I pezzi scorrono veloci, non essendo eccessivamente prolissi, e puntano decisamente sull’impatto, grazie soprattutto ad un riffing semplice ma allo stesso tempo capace di trasmettere quel senso di macabro indispensabile per uscite di questo di genere. Altro punto a favore va alla prestazione vocale di Lewiatan, impegnato anche come bassista, che col suo timbro marcio e decadente riesce a rendere ogni singolo passaggio ancora meglio riuscito, ed é capace di interpretare le varie canzoni con un timbro a metà strada tra quello di Attila Csihar (era Tormentor) e Meyna’ch. In conclusione un buon album, testimonianza di un underground che ancora riesce a regalare lavori validi, a discapito delle malelingue. Consigliati.
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