Dall’Austria, con furore. Ecco i Cemetery Dust, band attiva da una decina d’anni, con alle spalle due pubblicazioni sulla lunga distanza (“Power Of The Hypocrite” del 2008 e “An Anatomy Of War” del 2012). “To Rule Them All” è quindi il loro terzo full length e ci consegna, purtroppo, un gruppo statico e poco ispirato. I nostri sono fautori di un sound estremo che mescola thrash vecchio stampo a certo thrash/death più melodico di seconda generazione (sulla scia di The Crown e Darkane, per fare due nomi noti), con sporadiche tentazioni groovy e moderniste che potrebbero chiamare in causa addirittura i Pantera. Vecchio e nuovo che collidono e si amalgamano? Il risultato avrebbe potuto essere ben più interessante ed invece le composizioni sono stagnanti e prive di guizzi personali: non c’è nulla – ma proprio nulla – che possa valere a distinguere la proposta dei Cemetery Dust da quella di centinaia di altri gruppi dediti a sonorità simili. Pur se costruiti su linee di chitarra abrasive e su un drumwork aggressivo, i pezzi non graffiano come dovrebbero: restano in superficie e, dopo l’ascolto, vengono dimenticati nel giro di qualche minuto. Per non parlare delle vocals, a tratti così sopra le righe da risultare quasi insopportabili. Può darsi che gli aficionados della scena si divertano a cogliere citazioni ed omaggi ma resta questo l’unico (molto trascurabile) motivo di interesse di un disco che si può senza remore definire piatto ed anonimo. Evitabili.
Sign in
Welcome! Log into your account
Forgot your password? Get help
Password recovery
Recover your password
A password will be e-mailed to you.