Behemoth – Evangelion

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Ultima fatica in casa Behemoth, band polacca ormai consacrata nell’Olimpo del metal estremo e che di certo non ha bisogno di presentazioni. Lasciandosi dietro le tentazioni sperimentali e avanguardistiche presenti nel precedente “The Apostasy”, Nergal e soci tornano con questo “Evangelion” a fare ciò che sanno fare meglio: distruggere i padiglioni auricolari dell’incauto ascoltatore con colate di riff schiacciasassi eseguiti a velocità inumane, sempre però con un tocco di classe in più che permette ai nostri di elevarsi al di sopra di mille cloni più o meno interessanti. Chiariamolo subito, “Evangelion” è un disco perfetto in ogni sua sfumatura, il paradigma del death/black metal tutto: il muro di suono generato dalle sei corde è di una potenza devastante, grazie alla produzione cristallina garantita da una major come la Nuclear Blast, mentre il riffing è ritornato più semplice e diretto, come lo era per esempio in “Thelema.6”, molto debitore ai Morbid Angel della mitica doppietta “Covenant” / “Domination” e agli Hate Eternal, ma non per questo derivativo o impersonale. Tutta questa immediatezza del sound non fa che giovare alle composizioni, mai troppo intricate e dispersive, come magari ci aveva abituato la band in passato, (“Demigod”?) bensì più logiche e semplici da seguire, comunque sempre permeate da una tecnica sopraffina ed una vena compositiva riservata esclusivamente all’elite. Per non parlare del lavoro dietro le pelli svolto da Inferno, ormai classificato come il miglior batterista in ambito estremo sul pianeta, magari a discapito di un Pete Sandoval che vede il suo trono usurpato. Il drumming è infatti l’arma in più del disco, sempre vario ma mai troppo cervellotico; preciso, brutale e tecnicissimo, sempre in linea con lo sviluppo delle canzoni, per lo più sparate a velocità impressionanti, ma anche corpose e granitiche in quei frangenti in cui si decide di staccare il piede dall’acceleratore e creare situazioni di più ampio respiro. Ed ecco che brani come la selvaggia opener “Daimonos” sono già destinati a diventare dei classici, così come la brutale ma bellissima “Transmigrating Beyond Realms Ov Amenti”, senz’altro un ottimo brano da inserire in un contesto live, essenziale per scatenare un vero e proprio pandemonio. Ma nessuno dei nove brani presenti appare scialbo o meno ispirato, ed è proprio per questo che, senza particolari clamori, mi sento in dovere di affermare che “Evangelion” non è solo il miglior album dei Behemoth, ma anche il lavoro migliore in campo estremo uscito nel 2009. Una perla che fa della potenza e della furia iconoclasta il suo miglior pregio, ma che sa anche stupire ed emozionare quando i tempi si smorzano e diventano più cupi e oppressivi come nell’apocalittica “Ov Fire And The Void”, oppure nella conclusiva e particolare “Lucifer”, cantata in lingua madre su un poema di Tadeusz Micinski, e che vede l’alternanza di parti metal cadenzate e marziali ad oscuri passaggi dal sapore dark ambient (alla Non Opus Dei per rimanere in terra polacca), dimostrando così che il trio capitanato dall’inossidabile Nergal se la cava egregiamente anche quando vuole sperimentare qualcosa di nuovo avventurandosi in sentieri ben lontani dalla loro foga distruttiva ormai nota a tutti. Che altro dire? Fatelo vostro, a tutti i costi!

REVIEW OVERVIEW
Voto
90 %
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behemoth-evangelionTRACKLIST <br> 1. Daimonos; 2. Shemhamforash; 3. Ov Fire And The Void; 4. Transmigrating Beyond The Realm Ov Amenti; 5. He Who Breeds Pestilence; 6. The Seed Of I; 7. Alas, The Lord Is Upon Me; 8. Defiling Mortality Ov Black God; 9. Lucifer <br> DURATA: 42 min. <br> ETICHETTA: Nuclear Blast <br> ANNO: 2009