Settimo sigillo per i Lord Belial, band storica del panorama black svedese, che conferma quanto di buono fatto nelle due precedenti release, continuando lungo la strada intrapresa con i lavori più recenti e dando alle stampe un disco maturo e completo, anche se forse leggermente prevedibile e avaro di quegli spunti geniali che avevano permesso in passato ai nostri di emergere dal sottobosco underground con la necessaria personalità. “Revelation” è la naturale evoluzione di “The Seal Of Belial” e “Nocturnal Beast”: un mix di potenza e melodia, con pezzi veloci e taglienti, caldi come le fiamme dell’inferno, precisi, letali e sorretti da una produzione devastante. Tuttavia l’ascolto di questo album mi ha lasciato un lieve senso di amarezza perché i Lord Belial, come la quasi totalità dei gruppi più noti della scena svedese (Setherial, Naglfar e, in misura minore, Marduk e Dark Funeral che, nonostante qualche momento di stanca, hanno saputo rinnovarsi in modo più efficace) hanno ormai irrimediabilmente perso quella specificità che li rendeva unici. I nostri si salvano grazie alla loro classe cristallina e all’indiscutibile bravura nel comporre brani dannatamente feroci e solidi, che certamente non potranno scontentare gli amanti di questo genere di sonorità, ma rischiano pericolosamente di rimanere intrappolati nei clichès autoimposti del black made in sweden e di risultare irrimediabilmente ripetitivi. Non vorrei passare per il solito nostalgico che continua a voltare lo sguardo al passato, ma credo davvero che i tempi gloriosi di “Kiss The Goat” e “Enter The Moonlight Gate” siano ormai un pallido ricordo…
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