Lutomysl – Catharsis

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1995

Una fiamma che brucia nel buio, all’interno dei meandri della nostra anima, poi un lento, sofferto arpeggio che squarcia il silenzio. Poi ancora qualche attimo di silenzio prima di un altro arpeggio, anch’esso triste, dimesso, dal feeling burzumiano, ma capace in breve tempo di trasformarsi in black metal nudo e crudo, nella sua forma più viscerale. Con “Jet Black Metal Art” e la sua forza dirompente si inizia ad entrare nell’universo di “Catharsis”, un album ricco di sfumature, concetti e musicalmente molto più profondo ed intricato di quanto non risulti al primo ascolto. Tutte le canzoni sono giocate su barbariche sfuriate e cambi di tempo più rallentati, accompagnati però spesso e volentieri da furiose partiture di doppia cassa, sempre molto in evidenza. Ma ciò che rende quest’opera un vero gioiello è il lavoro delle chitarre, le quali sfoderano con un’innata facilità e naturalezza una lunga serie di riff a dir poco magistrali. Ed è proprio questo che fa sì che “Catharsis” riesca ad elevarsi sopra centinaia di uscite dello stesso genere musicale. Il muro di suono generato dagli amplificatori è molto distorto, quasi fastidioso per orecchie non ben allenate; il classico ronzio è ben presente, eppure le chitarre su questo disco sembrano parlare da sole, emettendo melodie struggenti, malinconiche, depresse ma allo stesso tempo rabbiose e piene di rancore. A tutto ciò va aggiunta l’ottima prestazione dietro al microfono di Lutomysl (all’anagrafe Pavel Shishkovskiy), deus ex machina del progetto omonimo, che interpreta i pezzi in un tono grezzo, disperato e particolarmente sentito benché senza effetti particolari. Sono però le sei corde a farla da padrone, riuscendo ad elevarsi dal muro di distruzione con il loro pianto e la loro rassegnazione, attraverso note di nichilismo e superiorità, unendo così tutti i sentimenti che vanno a comporre quest’opera di sublime bellezza, un vero inno all’odio, all’individualità e alla solitudine. Un album capace di parlare con la musica ancor prima che con le parole e, se ascoltato al buio e in silenzio, di far provare sulla pelle il soffio della morte. Questo è “Catharsis”, un lavoro che formalmente non aggiunge nulla di nuovo al black metal, ma che saprà regalarvi molte emozioni ad ogni ascolto. Da avere.

REVIEW OVERVIEW
Voto
80 %
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lutomysl-catharsisTRACKLIST <br> 1. Prologue; 2. Jet Black Metal Art; 3. As A Gleam Of A Morning Star...; 4. Away!; 5. To Realize And Overcome!; 6. Under The Morning Star As a Bloody Dew...; 7. Catharsis / Epilogue <br> DURATA: 37 min. <br> ETICHETTA: Propaganda <br> ANNO: 2009