Esordio assoluto – ep in edizione limitata a cento copie pubblicato dalla misconosciuta Grimoire Records – per gli statunitensi Vermord, band originaria del Maryland e dedita ad un furioso ed iconoclasta satanic blackened death metal. I nostri badano al sodo e picchiano duro, dimostrando anche di essere in possesso di una buona tecnica esecutiva, esaltata in questo caso da una produzione decisamente heavy, anche se sufficientemente sporca per questo genere di sonorità. Il combo a stelle e strisce annovera tra le sue influenze Necrophobic ed Aeternus, chiamando in causa nei passaggi più intricati e criptici Decapitated e Behemoth del periodo mediano. Buono l’uso del doppio cantato (uno screaming tagliente ed un growling soffocato che si alternano efficacemente) e l’inserimento di numerosi assoli di stampo classico, che spezzano temporaneamente l’andamento claustrofobico delle composizioni, brevi e ficcanti. La sezione ritmica devastante è il vero punto di forza di un lavoro estremo ed annichilente, che fa dell’impatto distruttivo il proprio maggiore pregio. Pur se a tratti confusionario e cacofonico, “Dawn Of The Black Harvest” è un debutto positivo, per un gruppo che dimostra di possedere ulteriori margini di miglioramento. Consigliato, soprattutto se cercate violenza e brutalità.
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