Autori di una buona prova già con il precedente “Magla”, risalente allo scorso anno, i The Stone, quintetto proveniente da Belgrado, giungono con questo album al loro quinto lavoro in studio. Per la verità si tratta della riedizione del primissimo full length pubblicato dai nostri, quando la band aveva ancora il nome Stone To Flesh, con l’aggiunta dell’ep 7” del 2004 “Èujete Li, Smeju Nam Se Mrtvi” (songs 9 e 10). I The Stone si inseriscono nella tradizione del black metal est europeo, proponendo sonorità abbastanza facilmente accostabili a gruppi quali Arkona o Inferno, con l’aggiunta di un tocco epico che mi ha molto ricordato i polacchi Gontyna Kry e gli sloveni Perun. Accanto alle sfuriate cariche di odio e violenza cieca troviamo quindi passaggi più ariosi e ragionati, nei quali l’elemento pagan è ben presente, senza tuttavia mai prendere totalmente il sopravvento su quello più canonicamente black, che rimane preponderante, avvolgendo l’ascoltatore con una musicalità oscura e pregna di negatività. Non siamo di fronte ad un capolavoro, ma certamente i The Stone dimostrano di possedere diverse frecce al proprio arco, centrando il bersaglio con un riffing maturo, intriso di malinconia e mestizia, una prestazione vocale non sopra le righe ma sufficientemente espressiva, ed una registrazione grezza e soffocata senza risultare inascoltabile. Certamente sentiremo ancora parlare di questa band in futuro. Lasciate che il canto dei lupi dei Balcani si levi alto nelle tenebre della notte…
