Lugubrum – De Totem

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Uscito per la label underground Berzeker Records nel 1999 e ristampato successivamente dalla ben più nota Blood Fire Death con l’aggiunta di due bonus tracks, “De Totem” rappresenta il terzo full dei prolifici Lugubrum, combo di origine belga attivo dall’ormai lontano 1992, forse troppo poco considerato quando si parla di black metal. Le foto del gruppo e alcune delle tematiche trattate lasciano intravedere un certo approccio goliardico e comunque “diverso” ad un genere musicale che, al contrario, troppe volte vuole prendersi troppo sul serio risultando involontariamente ridicolo e poco credibile. In ogni caso, al di là del lato prettamente estetico, “De Totem” è un album con i fiocchi per tutti coloro che amano il black metal più marcio e tradizionale, nonostante il gruppo si differenzi molto dai soliti clichès del genere, anche grazie all’aggiunta, anche se soltanto sporadica, di uno strumento non tipicamente metal quale il banjo, per ricreare alcune situazioni malate e decadenti. Già perché è proprio così che suona “De Totem”: malato e decadente. I punti di riferimento sono essenzialmente i maestri norvegesi Darkthrone e Burzum, anche per quanto riguarda l’eccelsa prestazione vocale di Barditus che potrebbe vagamente ricordare quella del Conte. Da qualche parte lessi che proprio Barditus veniva considerato come uno dei migliori screamers in campo black metal, e quanto si sente in questo disco non può che confermare questa affermazione. Urla davvero disumane e sofferte, nonché molto espressive ed effettate, che ben si integrano con il sound cupo e spettrale che la band vuole e riesce a creare. La musica in sostanza è piuttosto semplice, a parte rare eccezioni (“Rattenknaeghen” con i suoi bizzarri assoli di chitarra e le sue parti di banjo), fatta di pochi ma azzeccati riff di chitarra, mai troppo intricati e che ben si stampano nella mente dell’ascoltatore già dopo pochi ascolti, seppure l’album sia tutto tranne che di facile ascolto. La produzione è sporca, rozza, e volutamente marcia, come impone la tradizione, e le melodie sono diaboliche e sinistre, spesso e volentieri dissonanti, tutto a vantaggio di un’atmosfera tetra ed oscura che riesce a ricordare per certi versi persino i Mutiilation più tetri e depressivi: la depravata ed oscura “Inner Magma” o la mefistofelica e terrificante “Voos” ne sono un esempio. Le canzoni alternano con sapienza frangenti veloci a parti più cadenzate, ma è proprio il feeling generale che i Lugubrum con poche note riescono a creare ad essere l’arma in più del disco: un mood spettrale, fatto di decadenza, malattia e morte, da un lato molto fedele alla tradizione, ma dall’altro capace di suonare originale e diverso da ogni altra band dedita al black metal più grezzo e arcaico, come nella bizzarra e quasi “divertente” “Reet Reel”, intermezzo interamente suonato col banjo, che per pochi minuti va a riportare un barlume di luce in tutta la terribile oscurità evocata dal gruppo nelle tracce precedenti e successive. I Lugubrum negli anni a venire si sono dati sempre più alla sperimentazione, allontanandosi dal black metal vero e proprio, ma per chi fosse interessato a scoprire il lato più nero e tradizionale di questa interessante realtà, “De Totem” è proprio l’album giusto da cui partire.

REVIEW OVERVIEW
Voto
80 %
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lugubrum-de-totemTRACKLIST <br> 1. Intro: Beer; 2. Hoornkluiten; 3. Udder Of Death; 4. De Totem; 5. Rattenknaeghen; 6. Beard Of Disease; 7. Midgets Of Evil; 8. Inner Magma; 9. Reet Reel; 10. Voos; 11. Outro: Oui Maitre <br> DURATA: 51 min. <br> ETICHETTA: Berzerker Records <br> ANNO: 1999