Uscito originariamente nel 1999 e poi ristampato solo nel 2008 dalla Metal Mind, questo “Deathchrist” è, a mio modesto parere, il miglior lavoro prodotto dai tedeschi Warhammer. Figli gemelli degli storici Hellhammer, i nostri condividono praticamente ogni cosa con il ben più noto combo elvetico, nonostante facciano parte di tutt’altro periodo. E quello che per alcuni potrebbe essere un punto debole, ovvero la maniacale voglia di suonare in maniera vintage, per altri, come il sottoscritto, non è che un punto a favore del quartetto tedesco. Già dall’opener “The Graveyard Earth” si inizia a scapocciare e non si finisce fino alla conclusiva “The Realm Of Torment”, anche se è praticamente impossibile non denotare le moltissime analogie con i già citati Hellhammer. Praticamente identico il sound di chitarra, forse leggermente più cupo e potente, così come la struttura delle canzoni, semplici, senza fronzoli, capaci di smuovere persino un cadavere da quanto riescono immediatamente a far presa sull’ascoltatore: accordi dal piglio punkeggiante, figli del thrash più minimale e rozzo, ma che suonano dannatamente efficaci ed esaltanti, così come il timbro vocale, molto vicino a quello a cui ci aveva ben abituati il buon vecchio Tom Warrior Fischer. Non mancano episodi più lunghi e rallentati (“Defy The Dark”), che possiamo definire la “Triumph Of Death” di fine millennio, molto simile per struttura e feeling, una lunga litania morbosa e infernale. E’ anche vero che, se si cerca originalità, questa band pecca molto sotto questo aspetto, difatti non mi stupisco che molti li definiscano solamente come una “band tributo” alla creatura di Tom Warrior Fischer. Ma in fondo a me non dispiace affatto sentire gruppi che, nonostante il passare degli anni ed i vari cambiamenti nel modo di suonare il black metal, sono rimasti ancorati agli stilemi dettati da una band certamente fondamentale per la nascita del genere musicale che più apprezziamo. I Warhammer sono proprio questo: delle persone appassionate di quel black metal sporco, vero, autentico, che si usava suonare una volta, e vogliono riproporlo in tutta la sua purezza e semplicità, senza stravolgerne la natura con colpi di genio o soluzioni moderne. Proprio per questo sono il classico gruppo che o si ama o si odia. Io mi schiero con i sostenitori e nessuno mi farà mai cambiare idea. Viva l’ignoranza, viva i Warhammer, e chi non è d’accordo faccia finta di non aver mai letto questa recensione…
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