“Obey”, terzo ed ultimo full length dei canadesi Axis Of Advance, escludendo il successivo mini cd “Purify”, rappresenta l’epitaffio di una band mai troppo compianta, certamente una delle più interessanti in campo war black metal ed in tutto il genere metallico estremo. Se con il precedente “The List” i nostri ci avevano già sorpreso con un album maturo, completo e personale, con questo “Obey” il trio di Edmonton supera sé stesso, regalandoci una perla di rara bellezza ed intensità, un vero e proprio capolavoro accostabile senza problemi ai pilastri del genere come “Gods Of War” dei Blasphemy o “Satanic Blood Angel” dei seminali Von. Ancora una volta il disco esce per la label francese Osmose e la produzione ne risente pienamente, risultando grezza quel tanto che basta, ma di una potenza e di una precisione chirurgica assolutamente calzante per la musica proposta. Il genere non è cambiato, anzi direi che “Obey” non è altro che la semplice evoluzione del suo predecessore: brani più complessi e studiati, sempre però colmi di rabbia e violenza. Un riffing estremamente efficace, nervoso, eclettico e spaventosamente brutale ci viene vomitato addosso in tutta la sua ferocia, accompagnato in maniera più che egregia dalla sezione ritmica ed in particolare dalla batteria di J. Read che in questo caso sale veramente in cattedra e ci delizia con una prova maiuscola in ogni sua sfumatura. Il drumming forsennato e bellicoso è infatti l’arma in più che gli Axis Of Advance hanno da sempre sfoderato, ma proprio in questo “Obey” si può dire che questo aspetto raggiunge il suo apice. Stesso discorso per le linee vocali, ancor più incazzate, sentenziose e declamatorie, che ci illustrano in maniera egregia gli scenari di guerra e morte evocati dai testi e riecheggianti nella musica stessa. “Obey” potrebbe essere la colonna sonora ideale per una ipotetica terza guerra mondiale, dato il suo incedere con inarrestabile furore e violenza, ed è senza ombra di dubbio un album che va gustato pienamente, dalla prima all’ultima nota, in grado di trasmettere emozioni a non finire anche dopo svariati ascolti. Una nota di merito al pezzo clou del lotto, vale a dire “Wrath Pounding”, brano dall’apertura lenta ma nel contempo minacciosa, che, dopo pochi istanti, lascia liberare tutta la sua furia cieca trasportandoci in un vortice di violenza, blasfemia e devastazione senza fine; in altre parole una delle migliori canzoni war black metal mai state scritte. Ricapitolando “Obey” è un autentico capolavoro, un gioiello che ognuno di noi dovrebbe custodire gelosamente nella propria collezione, poiché lavori di tale calibro ne escono veramente pochi. Semplicemente perfetto.
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