Gli Antaeus sono al giorno d’oggi uno dei gruppi più noti della sempre vitale scena transalpina. Quando nel 2000 uscì “Cut Your Flesh And Worship Satan” il gruppo capitanato da MkM era un semplice newcomer, destinato ben presto a fare fortuna. Notati dalla Osmose Productions, gli Antaeus ripubblicarono nel 2004 questo disco, con tracklist priva dell’ultimo brano ma con l’aggiunta di tre video bonus. Il black metal proposto da questi francesi è caratterizzato da tempi tirati e intermezzi dalle atmosfere industriali. Nel lavoro ritmico si possono persino identificare influenze grind, mentre la voce, caratterizzata da una particolare cadenza, esprime fatica e svogliatezza. È proprio questa l’anima del disco: al di là dei tempi veloci, questa musica esprime la fatica di un’esistenza che si dibatte nelle anguste mura del nichilismo e dell’autodistruzione. I riff e i pesanti stacchi industrial ambient, che non fungono da semplici pause narrative, accentuano la dimensione straniante di questi suoni. Tuttavia, a volte queste stesse caratteristiche rendono la musica un po’ banale e priva di mordente, impedendo di dare origine a un autentico capolavoro. “Cut Your Flesh And Worship Satan” è il classico disco i cui pregi, alla lunga, divengono difetti. Musica come questa funzionerebbe meglio sulla breve di stanza di un EP. Ma si tratta comunque di dettagli per un album che, seppur senza stupire, mostra loquacemente le grandi potenzialità espressive che il black metal può ancora avere nel terzo millennio.
