Quello dei Necroart è un nome che non potrà risultare sconosciuto a quanti seguono con attenzione le vicissitudini dell’underground nostrano, vista la loro militanza ormai ultradecennale sulla scena. Le uscite della band lombarda – che giunge con questo “Lamma Sabactani” al fatidico traguardo del terzo album – sono sempre state caratterizzate da una certa tensione creativa e dalla palese volontà di sperimentare diversi stili e canali espressivi, senza adagiarsi su schemi precostituiti e prevedibili. Anche in questo lavoro i nostri confermano la loro attitudine fondamentalmente progressiva, unendo in un buon equilibrio un sound aggressivo e a tratti death oriented a sprazzi melodici di stampo classicamente heavy e ad un piglio elegantemente dark/gothic/avantgarde. Brani come “Magma Flows”, “Agnus Dei” e “Joining The Maelstrom” sono un perfetto esempio di quanto appena detto: una sorta di incrocio tra Black Sabbath e Moonspell, virato al nero e all’estremo. Pur nella ricchezza di emozioni anche contrastanti che le note trasmettono, le canzoni riescono ad essere ficcanti ed efficaci, sospese tra passaggi granitici ed altri più evocativi ed avvolgenti, affascinanti e mai banali: e non è certamente cosa da poco. Ciò che veramente non convince – ed è un peccato non veniale perché incide in maniera netta sulla resa finale del disco – è la registrazione, che risulta inadeguata rispetto alla qualità compositiva media dei pezzi: suoni poco profondi, poco potenti e troppo ovattati, specie per quanto riguarda la batteria. I Necroart confermano comunque le loro ottime potenzialità e si dimostrano un gruppo degno di interesse, non solo per i seguaci delle sonorità extreme metal ma per gli amanti del metal tutto.
Sign in
Welcome! Log into your account
Forgot your password? Get help
Password recovery
Recover your password
A password will be e-mailed to you.