I Paganfuries sono una band sarda, composta ora dal solo Elymas, autore di musica e liriche, ed attiva in ambito underground da circa un decennio, che giunge con questo “Redeem The Rottenness” al suo quarto lavoro. Si tratta di un demo che ha tutte le caratteristiche di un vero e proprio album autoprodotto, dalla durata cospicua alla veste grafica piuttosto curata. La musica è un black metal grezzo e marcio, sulla scia di mostri sacri quali Celtic Frost ed Hellhammer, che non disdegna tuttavia diverse incursioni in territori pagan, vagamente accostabili al sound esteuropeo. L’approccio alla materia black è minimale e selvaggio, caratterizzato da un riffing sporco e ruvido, come da tradizione, anche se il gruppo nostrano riesce comunque a mantenere una propria specificità, specie a livello attitudinale e lirico. I testi sono infatti ispirati a leggende e miti del folklore isolano, e specialmente a storie legate alla città di Villacidro, dalla quale proviene la band, teatro nella seconda metà del XVII secolo di alcune esecuzioni di “streghe” da parte dell’Inquisizione Spagnola. Tornando al lato prettamente musicale, ho molto apprezzato il marciume della registrazione, mentre non mi ha convinto appieno l’uso della drum machine, dal suono decisamente troppo sintetico ed inappropriato rispetto al contesto generale. In definitiva “Redeem The Rottenness” è un lavoro apprezzabile, sufficientemente ispirato, violento e oscuro, che testimonia una volta di più il buon stato di forma dell’underground di casa nostra. Consigliato, ovviamente, soprattutto agli amanti delle sonorità più old school.
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