Dopo l’ep di rito datato 2014 arriva il momento del debutto per i finlandesi Wyrmwoods sotto l’etichetta Inverse Records. È difficile giungere ad una valutazione finale. Il lavoro c’è, e si sente, il suono è curato e niente è messo lì per caso. Ma cosa suonano i Wyrmwoods? Un black che vuole essere avantgarde, dico vuole perché spesso ci si trova di fronte a forzature e le diverse parti delle canzoni appaiono sconnesse tra loro, distanti. Nelle prime tracce spesso si viene a creare un’atmosfera psichedelica di settantiana memoria che non guasta, ma che non si fonde con il lato più metal del gruppo. È un peccato perché le idee ci sono e vengono a compimento completo solamente nell’ultima lunghissima traccia: “The One As Chaos And Egg”. Ormai si assiste ad una corsa sfrenata verso la produzione di album e in molti vantano una discografia piena, ma piena di cosa? In questo caso ad esempio si capisce cosa l’autore (si tratta di one man band) vorrebbe fare, ma il risultato qual è? Non quello desiderato purtroppo. Troppo disomogeneo. Perché allora non lavorare maggiormente sui singoli pezzi e far uscire un prodotto completo, e non un cantiere in corso d’opera? Il cd non è male e va anche ascoltato con attenzione ma per tutti i motivi sopra elencati il giudizio finale non può essere più che sufficiente. Credo che ci sia del materiale su cui lavorare e sono sicuro che nella prossima uscita ascolteremo qualcosa di migliore. Forza, Wyrmwoods!
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