Partiti come symphonic black metal band, i milanesi Mystical Fullmoon sono approdati nel corso degli anni a sonorità decisamente più tecniche ed elaborate ed ora in questo “Chthonian Theogony”, loro seconda fatica sulla lunga distanza, propongono un solido avantgarde extreme metal, per palati fini. L’esperienza e la capacità compositiva sicuramente non mancano all’ensemble lombardo, che è sulle scene da ormai un ventennio ed ha vissuto – concretizzandola nelle proprie uscite discografiche, benché non numerose – l’evoluzione musicale che ha condotto all’ibridazione del black metal delle origini con tentazioni elettroniche e strutture progressive, sulle orme di mostri sacri come Ulver e Dodheimsgard. Ed il paragone non è certo peregrino se si ascolta con attenzione questo lavoro, che mescola con buon mestiere riff tipicamente black con passaggi più ariosi ed epici, melodie rette da tappeti di synth con momenti avvolti da una certa aura esoterica, passaggi darkeggianti con stacchi dal mood industrial-metropolitano, che fanno il paio con le liriche di stampo magico/misterico e con l’immagine futuristica della band. La quale non ha nessuna intenzione di rispettare le regole più o meno autoimposte del genere: sull’attitudine dei nostri la dice lunga la cover pazzoide di “Dream Brother” di Jeff Buckley. Oltre a questo pezzo “An Outermost Resonance” e “A Red And Black Sacrament” sono le punte di diamante di un album ricco di spunti interessanti: criptico, ostico, a tratti cervellotico; comunque consigliato a chi non teme di allontanarsi dai consueti luoghi comuni.
