Col passare del tempo la creatura Xasthur ha saputo mettersi in luce sempre più grazie all’esplosione del filone più depressive del Black, che ha coinciso con il momento di maggiore prolificità della band statunitense. Xasthur oggi è incarnato dal solo Malefic (spicca la collaborazione recente di quest’ultimo col geniale progetto drone dei Sunn O))) ), quest’ultimo alimenta la proposta del Black made in Usa, affiancandosi ad altri gruppi di spicco come Leviathan o Judas Iscariot e con questo “To Violate The Oblivious”, uscito nel 2004 ma recentemente ristampato dalla Moribund Cult, cerca di prosegure il suo cammino discografico che dal ’99 ad oggi è stato ricco di uscite interessanti. Il depressive Black Metal che ascoltiamo in questo album è opprimente e strisciante, il suono delle chitarre risulta molto impastato ed è spesso accompagnato da un tappeto di tastiere atto a renderlo ulteriormente corposo ed epico, il tutto supportato da una ritmica monotona e lenta. Il riffing che scorre implacabile è sicuramente l’elemento portante dell’intero lavoro, questo viene accompagnato da un screaming distorto, catacombale, dando un’idea molto forte di distacco e solitudine. Il disco avanza senza compromessi o variazioni stilistiche, soffocando l’ascoltatore con un andamento che sprigiona rassegnazione, sono totalmente assenti spunti che possano trasmettere violenza o primitiva brutalità, “To Violate The Oblivious” si sviluppa come se fosse malato, privo di forze, intrecciando il guitar work con il suono della tastiera. In alcuni frangenti però sembra che la musica non riesca proprio a decollare, non mostrando mai soluzioni sopra le righe, che in qualche modo possano far salire l’indice di gradimento dell’intero lavoro. Nei suoi 50 minuti abbondanti di durata si mantengono sempre le stesse impostazioni espressive, le composizioni si annodano tra loro ritornando alla fine al punto di partenza. Un lavoro che riesce a trasmettere una sensazione di apatia, ma che in alcuni frangenti risulta troppo monocorde. Se cercate la violenza o composizioni varie questo “To Violate The Oblivious” non fa per voi, per gli amanti del depressive di matrice statunitense, invece, questo album può rappresentare un’uscita appetibile.
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