Adrift è una one man band nata da poco tempo sul suolo svizzero. La proposta di questo “Sulphur Seas”, demo di debutto, è una peculiare miscela tra un tiratissimo black sinfonico e un’ambient algida e dal sapore industriale. Nelle poche ma lunghe tracce di questo lavoro il polistrumentista Nadir, mastermind della band, mostra ampiamente entrambi i volti del suo progetto. Sul versante più tipicamente black metal il lavoro da fare è ancora molto: la drum machine ultraveloce ha un che di irritante, le chitarre non propongono quasi mai riff interessanti e memorabili. Tuttavia Adrift si riscatta alla grande sul lato ambient e più in generale atmosferico: abbiamo infatti climi rarefatti, a metà strada tra luoghi spirituali, scevri di tracce umane, e la decadenza industriale della società moderna. Il consiglio più ovvio potrebbe apparire quello di buttarsi pienamente sull’elettronica, lasciando stare il black metal. Invece no, perché l’uso di chitarre e drum machine può dare un tocco ancora più malsano alla musica, come dimostrano le sporadiche parti in cui questi strumenti vengono utilizzati in chiave più atmosferica e meno strettamente metal. Al di là di queste incertezze, resta un nome che promette bene, e che ci regala una buona mezz’ora di atmosfere astratte e allucinate.
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