Francamente non riesco a comprendere le ragioni che hanno spinto la Deathlight Records a ristampare e distribuire su larga scala, peraltro sostenuto anche da un discreto battage pubblicitario, questo “Relentless Recurrence”, terzo album dei taiwanesi Chthonic. La band in questione, provenienza esotica a parte, è infatti priva di qualunque interesse per qualsiasi ascoltatore medio di black metal. La proposta dei nostri si sostanzia in uno scialbo e scontatissimo black dalle tinte gotiche, chiaramente debitore degli ultimi Cradle Of Filth, quelli deludentissimi di “Damnation And A Day” e “Nymphetamine”, zeppo di inserti tastieristici che risultano semplicemente irritanti nel disperato tentativo di costruire atmosfere vagamente horror, caratterizzato dall’uso insistito di female vocals pseudo-inquietanti e dalla continua, banalissima alternanza tra screaming e growling. Superfluo dire che il riffing è assolutamente derivativo e non presenta alcun reale spunto di interesse. Eppure sono convinto che più di qualche adolescente sfigato o qualche inconsolabile ragazzina dark cadrà nella trappola, attirata magari dal ricco ed elegante booklet. Una lampante dimostrazione di come si possa intasare il mercato con un prodotto totalmente inutile, ma con una buona e certamente redditizia strategia di marketing. L’estremo oriente, a livello underground ma non solo, offre ben altro.
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