Dopo la mezza delusione costituita dal precedente “Carmina Pagana”, tornano sul mercato i nostrani Malnàtt, band capitanata da Porz, che, nonostante qualche non secondario cambiamento di line up, non ha modificato più di tanto le coordinate della propria proposta musicale. Il gruppo emiliano non riesce a bissare i fasti dell’esordio “Perle Per Porci” (un piccolo capolavoro folle e geniale, a mio giudizio), ma prosegue lungo la strada intrapresa con l’album precedente, riuscendo tuttavia a colmare le diverse lacune di quella release, dimostrando una maggior dose di personalità e dando prova di una ritrovata ispirazione. Pezzi come l’iniziale “Pornokrator – Inno della Gioventù Malnetta” (forse un omaggio ad Argento e ai suoi Spite Extreme Wing?) e “Montezuma” sono un bell’esempio di come la band nostrana sia in grado di suonare del buon pagan black metal quadrato e marziale, canonico quanto si vuole, ma non meno valido di quello proposto da molti più blasonati colleghi nordeuropei. Il songwriting è meno festaiolo e folk oriented rispetto al recente passato e la pesante ingerenza dei Finntroll è stata fortunatamente relegata in secondo piano, dando la prevalenza all’elemento epico e ad atmosfere notturne, meste e tragiche, sulla scia dei Moonsorrow, di certi Ulver o degli ultimi Primordial. Lo spirito ironico ed irriverente è comunque ben presente (è sufficiente dare un’occhiata ai titoli dei pezzi per intuirlo…), ed anche se forse più smorzato che in passato, farà sempre parte del dna di questa band. La registrazione è nitida e potente e gioca un ruolo non secondario nella buona riuscita di questo lavoro. Forse i Malnàtt nel corso degli anni hanno perso qualcosa della loro carnevalesca e spontanea specificità, ma hanno certamente guadagnato in maturità e consapevolezza dei propri mezzi e questo “Happy Days” è la prova tangibile della loro evoluzione.
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