Giungono alla loro sesta fatica sulla lunga distanza i tedeschi Desaster, band di veterani da sempre dedita ad un black-thrash old school grezzo e ignorante senza compromessi. Questo “666-Satan’s Soldiers Syndicate” è un lavoro certamente migliore per freschezza compositiva ed ispirazione rispetto ai suoi immediati e leggermente scialbi predecessori, anche se non raggiunge le vette dei grandi dischi degli esordi. Inutile aspettarsi una qualunque evoluzione o cambiamento da parte dei nostri: anche questo album è un assalto senza posa, feroce e ruvido, dal riffing veloce e tagliente, in perfetta linea con la lezione di gruppi quali primi Sodom e Destruction, Celtic Frost, Hellhammer, Venom e vecchi Mayhem. Le parti thrash sono preponderanti, ma accanto ad esse vi sono massicce ed evidenti influenze black di vecchio stampo: anzi la grande abilità della band consiste proprio nella capacità di equilibrare tali elementi in un amalgama praticamente perfetto a base di violenza e brutalità. Molti sono i pezzi durante l’ascolto dei quali i maniaci delle sonorità ottantiane non potranno trattenersi da uno spontaneo headbanging, ma i Desaster mostrano tutta la loro classe ed esperienza anche nel costruire mid tempos cadenzati e schiacciasassi. Da segnalare la presenza in veste di guest di diversi personaggi della scena, come Proscriptor degli Absu, A.A. Nemtheanga dei Primordial e Ashmedi dei Melecesh. Peccato soltanto per l’assenza di qualche spunto epico che avrebbe reso questo disco più simile ai capolavori “A Touch Of Medieval Darkness” e “Hellfire’s Dominion”, ma non mancano gli inni thrash-black maleducati e rozzissimi sulla scia di “Metallized Blood” che faranno la gioia di tutti i fans di vecchia data della band, i quali potranno acquistare questo album a occhi chiusi. Il metal estremo ha bisogno anche di gruppi come i Desaster.
Sign in
Welcome! Log into your account
Forgot your password? Get help
Password recovery
Recover your password
A password will be e-mailed to you.