I Perverse Monastyr, gruppo bulgaro che ha fatto di una blasfemia grezza e chiassosa il suo stendardo, ci propone questa mastodontica release della durata di oltre un’ora e un quarto, che raccoglie i due più recenti lavori della band: l’album omonimo e l’ep “Religious Remorses”. Non avendo avuto felici ascolti nel passato relativi a questo combo, mi sono avvicinato con sospetto a quest’opera: sono tuttavia bastati i primi brani per farmi cambiare decisamente idea. Con una indubbia evoluzione rispetto al passato, i Perverse Monastyr propongono un black tagliente e affilato, con influenze che provengono da vari campi: si ritrovano riff grezzi e marci insieme ad alcune aperture quasi sinfoniche, con un lavoro di chitarra abbastanza vario e una voce stridula che ho molto gradito. Suggestioni palesi provengono dal black norvegese, ma personalizzate e mescolate con parti che possono ricordare gruppi come i Moonblood. Tra tempi cadenzati ed accelerazioni al cardiopalma, scorre ben costruita la prima parte della release, costituita dall’album “Perverse Monastyr”. Un pochino più traballante e monotona, soprattutto nelle chitarre, è la coda di “Religious Remorses”. Ma questo non pregiudica il risultato finale della raccolta: il modo migliore e più completo per penetrare nel mondo di questa blasfema band est europea.
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