Mortiis, personaggio che in ambito black metal non ha certo bisogno di presentazioni, avendo militato negli storici Emperor, ha all’attivo una cospicua produzione solista sin dal lontano 1993. La sua musica, che nel corso degli anni ha avuto cambiamenti radicali, era all’inizio un’epica dark ambient, ispirata a un immaginario medioevale elaborato con personalità. “Keiser av en Dimension Ukjent” è il terzo full length di Mortiis, uscito per la prestigiosa Cold Meat Industry. La struttura fondamentale del lavoro è analoga a quella dei dischi precedenti: due estese suites strumentali con sporadiche spoken vocals. Le atmosfere sono epiche e maestose, senza mai dimenticare quella vena di malinconico intimismo che conferisce a ogni nota un qualcosa di unico e speciale. Dal primo brano è stato tratto anche un video. La musica offre un panorama vastissimo: spazia da atmosfere segrete e misteriose a squarci di pura orchestralità ed epicità, il tutto con una qualità di esecuzione e di registrazione eccellente. Le atmosfere che si susseguono sono varie e molteplici: è realmente un viaggio quello che viene intrapreso all’ascolto di questo album. Le melodie sono davvero piacevoli ed orecchiabili, ma allo stesso tempo mai banali. Quello che a volte si può recriminare è un non sempre perfetto collegamento tra alcune parti delle canzoni, in particolare nel primo brano, ma l’insieme fa spesso dimenticare questo contrappunto. Molti temi melodici sono ripetuti più e più volte, senza portare mai a un eccessivo schematismo. Il secondo brano è forse il più bello mai scritto da Mortiis. Le caratteristiche sono per alcuni versi affini a quelle riscontrate nella suite precedente, ma è preponderante la vena intimista rispetto a quella epica. L’ascolto dedicato svela un mondo magnifico, che chi apprezza l’arte di Mortiis conosce molto bene. La carica di emozioni scatenata da queste note è incredibile, risalta in particolare un senso di nostalgia verso qualcosa che non è mai esistito se non nei nostri sogni. Non si sfugge al bel tema che viene ripetuto diverse volte nel brano e che funge da ritornello. Alla fine dell’ascolto, le sensazioni provate sono tante e intense, e, cosa estremamente importante, rimangono impresse anche dopo molto tempo. Sono emozioni che, una volta risvegliate, tornaneranno periodicamente a rifarsi vive, senza necessariamente dover riascoltare il brano. Un disco senza dubbio eccellente, nostalgico, epico ed emozionale al tempo stesso, un altro grandissimo lavoro senza tempo che di certo non rischia di stancare, soprattutto se ascoltato esclusivamente quando si ha tempo e spirito da dedicare all’incredibile viaggio qui musicato. Un 10 per ogni amante dell’ambient, ma risulta apprezzabile anche da chi non è solitamente attratto da questo stile musicale.
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