Quarto album per i polacchi Thunderbolt, che proseguono fedelmente nell’opera di distruzione intrapresa con il precedente “Inhuman Ritual Massmurder”. Dopo gli inizi legati a doppio filo alla vecchia scuola norvegese (primi Mayhem ed Emperor su tutti) di lavori come “The Sons Of The Darkness” e “The Burning Deed Of Deceit”, i nostri hanno operato una decisa e netta svolta stilistica, approdando verso lidi decisamente più vicini a certo war black metal, non scevro da qualche influenza death e thrash. I brani di questo “Apocalyptic Doom” sono lunghi ed articolati, caratterizzati da un riffing complesso, che alterna parti velocissime e furiose ad altre più marziali e malsane, con abile maestria nel dettare cambi di tempo ed atmosfera. Nonostante la struttura complessa, i pezzi colpiscono per violenza esecutiva ed immediatezza, grazie anche ad una produzione assolutamente nitida e potente ma non leccata. Un termine di paragone per la proposta dei Thunderbolt potrebbe essere individuato negli ultimi Keep Of Kalessin, anche se i polacchi hanno una patina più old style. Non mancano infatti anche nelle composizioni dei Thunderbolt alcuni fulminei accenni di slayeriana memoria, soprattutto gli assoli che costellano i vari pezzi, che avvicinano il loro black metal a quello della band norvegese. Da sottolineare l’ottima prestazione dietro le pelli di Stormblast, una vera macchina da guerra in grado di sfornare blast beats a ripetizione, con precisione chirurgica e senza un attimo di tregua. “Apocalyptic Doom” è un album consigliato a quanti nel black metal ricercano la furia blasfema ma non priva di perizia tecnica e spessore artistico. I Thunderbolt (anche se dalle ultime notizie pare che si siano sciolti) sono l’ennesima conferma dell’invidiabile stato di salute di cui gode la scena dell’Europa dell’Est.
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