Davvero sorprendente questo omonimo album di debutto per gli svedesi Spetälsk, trio fino ad oggi poco conosciuto, proveniente da Norrköping, ed autore in passato di un demo rehearsal nel 2002 e di un ep, “Perverted Commandment” nel 2005, sotto l’egida della Northern Silence Productions. Il black metal proposto dagli Spetälsk è un ottimo connubio tra la velocità furiosa tipica della scuola svedese e le atmosfere plumbee ed oscure marchio di fabbrica delle bands norvegesi dei primi anni novanta. Una strada per la verità già battuta in passato da altri gruppi, ma che i nostri sanno percorrere con invidiabile sicurezza nei propri mezzi e dando anche prova di una certa abilità stilistica e compositiva. La carica iconoclasta di pezzi devastanti come l’opener “Behold Him” o le conclusive “The Glare Of His Scythe” e “There The Ashes Stand” è innegabile ed investe l’ascoltatore come un treno in corsa, ma non si può non sottolineare il feeling evocativo e nostalgico di brani come “Verlegt Nach Hadamar” o la patina epica di “Enslaved For All Existence”. Questo lavoro presenta numerose sfumature che non potranno sfuggire ad un orecchio allenato; nonostante questo i pezzi non risultano mai eccessivamente elaborati e non perdono un’oncia della loro semplicità ed immediatezza. Le strutture portanti delle songs sono infatti molto lineari, ma dannatamente accattivanti e trascinanti, anche per merito di un’attitudine vagamente thrash alla Satanic Slaughter (band nella quale, non a caso, milita anche il batterista dei nostri Fredrik Nilsson), che emerge più volte nel corso dell’album. A ciò si aggiunga una produzione indovinatissima, che riesce a sottolineare a dovere il suono di ogni strumento così come il cantato del singer Ola Blomquist, davvero maligno e tagliente. “Spetälsk” è un disco di black metal a tutto tondo, suonato con gusto da musicisti con i giusti attributi, che non potrà dispiacere ai fans dei primi Marduk e Setherial, ma anche a quelli dei vecchi Immortal. Ottimo colpo per la Unexploded Records.
