Buxen / Aifur / Mordhell – Split

0
1065

Triplo split edito dalla semisconociuta etichetta polacca Kampf Records, che vede riunite alcune band emergenti dell’attuale panorama black metal europeo. Aprono le danze i nostrani Buxen, gruppo proveniente da Napoli e composto da Bard Manth e Hurne M.N., già membri di oscure realtà del nostro paese quali Manth, Mephisto, Vermiis e Triumphator, note ai più attenti cultori dell’underground italico. Tra le bands presenti in questo split i Buxen sono gli unici ad aver proposto un lavoro completamente inedito, anche se risalente al 2004, “…Sine Morte Mortuus… …Sine Vita Vivens…”, che segna il loro esordio assoluto e colpisce per la maturità dimostrata dal gruppo e la capacità di creare atmosfere morbose, pregne di autentica malvagità. Il genere proposto è assimilabile a certo black metal di matrice americana (Xasthur, Leviathan), ma la componente depressiva è sostituita da un feeling macabro e rituale, per certi versi vicino al religious. I ritmi sono lenti e opprimenti e la sensazione di catacombale freddezza è aumentata ulteriormente da una registrazione particolarmente fangosa e soffocata. Il riffing pachidermico e paludoso sottolinea e accompagna alla perfezione i rantoli di dolore e le invocazioni blasfeme del singer Bard Manth, che canta su testi improvvisati, non scritti. I Buxen colpiscono nel segno con il loro black metal esoterico dai risvolti funeral, criptico e raggelante: un ottimo esempio di come la dedizione ed il talento paghino più della pubblicità e dei vuoti proclami, che restano lo sport preferito di tante bands di casa nostra. Seguono gli Aifur, trio proveniente dalla Svezia, che propone in questo split il demo “Destroying Life” risalente al 2004. Il loro black metal è di classica derivazione darkthroniana, con qualche reminiscenza proveniente da certo black thrash di matrice ottantiana (Venom, Hellhammer, primi Mayhem). I quattro pezzi sono piuttosto brevi e scorrono veloci, senza particolare sussulti creativi, scadendo spesso nel già sentito, pur restando comunque piacevoli all’ascolto grazie anche ad una registrazione grezza e ruvida come da copione: un demo come tanti per una band condannata probabilmente a restare nell’anonimato. Chiudono questo split i polacchi Mordhell; anche per loro si tratta della riproposizione di materiale già pubblicato, nella fattispecie dell’ep “Suicide Blood” del 2006. Con i Mordhell la qualità del disco si risolleva grazie a pezzi freschi e ben concepiti anche se assolutamente non originali. I nostri sono fautori di un black metal marcissimo e infernale che ha solide radici nella miglior scuola norvegese dei primi anni novanta, con un’accentuata predilezione per i Gorgoroth e i Carpathian Forest degli esordi, chiamati in causa anche per le liriche incentrate su tematiche legate alla sottomissione e al sadomasochismo. Non mancano tuttavia qualche accento di derivazione black n’ roll e qualche fulminea accellerazione thrash, che ben si sposano con la matrice raw black metal di fondo legata anche ai Bathory di “Under The Sign Of The Black Mark”. Il putridume delle songs è ulteriormente aumentato da una produzione marcissima che esalta il lato old school e nekro della band. In definitiva questo è un lavoro che vive di alti e bassi: ottima e per certi versi sorprendente la prova dei Buxen, dignitosa quella dei Mordhell e piuttosto trascurabile invece quella degli Aifur: la valutazione numerica non può che essere di conseguenza una media di quelle relative ai singoli lavori proposti in questo split, comunque consigliato.

REVIEW OVERVIEW
Voto
65 %
Previous articleZorormr – Corpus Hermeticum
Next articleNachtmystium – Nachtmystium
buxen-aifur-mordhell-splitTRACKLIST <br> Buxen 1. He-Goats Chapel (intro); 2. Venit Mors Sanctissima (Nunc, Semper Et Cumque); 3. The Seal Of The Black Death; 4. The Chalice Of The Black Death; 5. The Black Sceptre Of The Death; Aifur 6. Submission; 7. Nuclear Bliss; 8. Asphyxiation; 9. Soul Stealer; Mordhell 10. Unaware Slave; 11. Suicide Blood; 12. Hellish Perversion; 13. War, Fire; Destruction And Hell; 14. Worship Me, Slave; 15. Torture And Fuckin’ Death <br> DURATA: 77 min. <br> ETICHETTA: Kampf Records <br> ANNO: 2007