Gli americani Nachtmystium sanno come si suona black metal, senza ombra di dubbio, e lo hanno dimostrato nel corso del tempo. Ma già nel 2003, all’epoca di questo ep, misero in mostra un’innata capacità compositiva, evidenziando una forte matrice ascrivibile ai Judas Iscariot, oltre ad una marcata influenza norvegese, DarkThrone e Gorgoroth su tutti. Ma queste fonti d’ispirazione sono state assimilate, metabolizzate e rese proprie, per un risultato finale di notevolissimo spessore artistico, a partire dall’opener “The Glorious Moment”, fortemente influenzata dalla one-man band americana appena citata. “Cold Tormentor (I’ve Become)” si pone sulla scia dei Gorgoroth dei primi album e sulla stessa lunghezza d’onda è la seguente “Come Forth, Devastation”. Ciò che nei Nachtmystium fa la differenza è l’approccio vocale, veramente bestiale. Molto effettate, le vocals infatti trasudano odio per tutta la durata del disco, un ep veramente ben fatto che metteva in evidenza le potenzialità che la band svilupperà appieno nelle releases successive. Il gruppo si trova a proprio agio anche con i ritmi rallentati, quasi ai confini del depressive, di “The Call Of The Ancient”, song che si apre, poi, ad un assalto frontale degno dei migliori Judas Iscariot. E proprio di questi ultimi è la conclusiva cover “Gaze Upon The Heaven In Flames”, tratta dall’eccellente “Heaven In Flames”, resa in maniera quasi identica all’originale quasi a suggello di una “dipendenza” artistica che diverrà sempre meno evidente nei dischi a venire. Un gruppo che merita la fama raggiunta.
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