Debut album per questo terzetto greco, approdato ai lidi della tedesca Excesor Christianorum Records. Il black metal qui proposto pesca a piene mani dalla tradizione ellenica più antica, Rotting Christ dell’epoca “Thy Mighty Contract” su tutti. A questa influenza principale si unisce l’irruenza tipica della scuola norvegese, di darkthroniana memoria. Già l’opener “Immortal Hate” mette in mostra le due anime della band, ma il pezzo migliore, a mio avviso, è la terza traccia, “Cursed are the weak”, una mazzata priva del benchè minimo rallentamento e con un riff centrale teso e rabbioso. La successiva “Path of Desecration” è un pezzo in pieno stile Rotting Christ/Varathorn, mentre la quinta traccia, “Raging Abyss”, inizia con un riff che rimanda a quello centrale di “Cursed…”, per poi divenire una song molto cangiante nelle atmosfere e nei ritmi. Anche “When the Fog Veils” presenta continui cambi di tempo, passando senza difficoltà da mid tempos a momenti più sostenuti ma in definitiva è tutto il disco a presentare questa continua alternanza di tempi, ritmi ed atmosfere. Buone le prove dei musicisti, ad eccezione del batterista, che, talvolta, soprattutto nei primi pezzi, sembra non farcela a sostenere alcune parti veloci. La registrazione e la produzione sono grezze al punto giusto, vale a dire quanto basta perchè il risultato sia sporco senza risultare caotico o confuso. I Riddle of Meander sono stati una piacevole sorpresa, che consiglio di non farvi scappare.
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