I Disharmonic sono un gruppo nostrano attivo dal 1998. Nel 2003 danno alle stampe il primo full length (“The Black Dance Of Evil Spirits”) e la loro esperienza pare terminata. Tuttavia la band resuscita; dopo un cambio di line up, nel 2011 pubblica la seconda fatica sulla lunga distanza (“Carmini Mortis”) ed ora questo “Il Rituale Dei Non Morti”, breve ep che esce in formato cd e 12”. Non ho avuto modo di ascoltare gli altri lavori dei nostri e non sono quindi in grado di fare confronti o di valutare eventuali sterzate stilistiche: il sound di quest’opera – che sembra essere un concept da ascoltare come un’unica composizione divisa in tre capitoli – è a metà strada tra dark e doom, con un flavour ritualistico che la riconduce alla tradizione del metal occulto di scuola tricolore. Le strutture sono molto scarne ed elementari: in sostanza vi è un riff catacombale che si ripete ossessivamente in tutte le canzoni, accompagnato da una plumbea sezione ritmica; su questo tappeto funereo il cantante Isaia declama le sue tenebrose evocazioni malefiche. Una vena vagamente progressiva è veicolata da alcune variazioni sul tema, come la comparsa improvvisa di un sassofono (strumento notturno per eccellenza) ed alcune sporadiche percussioni tribali. L’impressione è quella di un esperimento, in certa misura coraggioso ed anche originale, che rischia però di lasciare un po’ il tempo che trova: una sorta di colonna sonora per un immaginario film horror, la cui miglior qualità è l’atmosfera lisergica e settantiana. Se amate le sperimentazioni più acide di Paul Chain o l’oscurità paludosa di certi Abysmal Grief, dategli un ascolto.
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