Tornano a farsi sentire i finnici Clandestine Blaze, che giungono con questo lavoro al quinto full length. Anche in questo album Mikko Aspa, la mente che sta dietro il progetto (nonché il proprietario della Northern Heritage), presenta una manciata di brani ottimamente costruiti, che alternano sapientemente parti veloci ad altre più cadenzate. A differenza del precedente album, nei brani lenti è stata abbandonata la vena alla Beherit, a favore di songs soffocanti nel loro incedere cupo ed ossessivo, in grado di creare un’atmosfera mortifera con ogni singolo riff (bastino gli oltre undici minuti di “Ashes of the Eternal Wanderer” a dimostrazione). La seguente “Storm of Purification” rimanda in qualche modo agli ultimi DarkThrone, col suo riff principale dal sapore vagamente “rock and roll”. I brani veloci si sono fatti ancor più incisivi, recuperando appieno l’aura carica di odio che aveva caratterizzato “First of the Northern Destroyer” e “Night of the Unholy Flames”. Un ritorno, quindi, alle sonorità maggiormente devote ai DarkThrone, che rendono i brani validissimi e mai noiosi, in grado di non stancare neanche dopo numerosi ascolti. A delle canzoni già di per sé valide, si aggiunge la particolare voce di Mikko, che non ricorre al classico screaming, quanto a una sorta di declamato molto sporco (che chi ama i Deathspell Omega, di cui Mikko è il cantante, ben conosce). La registrazione è quella tipica del gruppo, sporca ma non caotica. Uno dei dischi migliori di questa band, senza ombra di dubbio.
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